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Visualizzazione dei post da febbraio, 2018

#RestaConMe La Nave di Teseo

"Le cose che contano sono dentro di me, chiuse nel mio petto come in una tomba, dove rimarranno per sempre, il mio tesoro sepolto." Yejide è una donna che conosce la sofferenza, l'umiliazione, il tradimento.  "Muri di dolore mi stringevano da ogni lato, cercai di spingere, ma i muri erano di cemento e acciaio"  Rifiutata dalla famiglia d'origine, in Akin cerca la purezza dell'amore, la nicchia protettiva, l'appartenenza. A lui si offre con l'ingenuità di una bambina ma l'inganno entra con la lentezza esasperante di un nemico sconosciuto. "Resta con me", pubblicato da La Nave di Teseo, ha mille volti, quanti sono i personaggi che la animano. Ambientato in una Nigeria travagliata dall'instabilità politica, è scrigno di sentimenti forti, tracciato con pennino intinto nel tormento. Il tormento della perdita, quello che non conosce tregua perchè è sangue e carne, è maternità ferita, lotta impari con la morte. È rapporto che si

#RestoQui Balzano Einaudi

Protagoniste indimenticabili Trina e la testarda volontà di restare nella sua terra, mentre i fascisti impongono confini anche lessicali. Trina e il dolore di madre che si espande e dilaga in lacrime nascoste. Trina e l'amore per Erich, obbediente patto di sopravvivenza. Trina e le donne di Curon che a lei attingono come sorgente di conoscenza. Trina e la guerra che arriva inesorabile a cambiare i destini. Trina e la fede in un Dio che è speranza. Marco Balzano in "Resto qui", edito da Einaudi, ci permette di rivivere un periodo storico tragicamente offuscato. Lo fa dando voce a chi da sempre paga alti prezzi alle scelte scellerate della Storia. Scegliendo un piccolo centro del Sudtirolo restituisce dignità a donne e uomini della Resistenza, dimenticati perché è stata la vita di ogni giorno espressione del dissenso. Il romanzo ha un ritmo pacato, come una storia raccontata intorno al fuoco. Leggendolo si ritorna a ricordi d'infanzia, a voci amate che attrav

#MarieAspettaMarie

@CasaLettori suggerisce "Marie aspetta Marie", pubblicato da Adelphi, sospende il tempo nell'attesa che un gesto, una parola, uno scorcio di paesaggio riveli l'enigma di una storia che si avviluppa su sè stessa. Una donna si aggira per le strade di una città sfocata. Parigi ricorda le foto di Doisneau, le ombre e le luci che si confondono in barlumi di realtà.  La stazione, luogo di incontri spezzettati in sguardi furtivi, è una delle tante metafore di un impalpabile disagio.  La vita si proietta in un presente logorato da figure che fanno da contorno alla protagonista. Il marito e l'amante non possono colmare il desiderio di libertà, il bisogno di scoprire la vera intimità, un faccia a faccia con il proprio io.  Impossibile barattare o imprigionare questa ricerca che non è vezzo liberatorio ma è profonda ribellione ad una femminilità non ancora pronta a volare verso l'ignoto. Sarebbe riduttivo confrontare Madeleine Bourdouxhe ad altre scrittrici