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Visualizzazione dei post da 2018

"Cinema la prima volta" Bernardo Bertolucci Minimumfax

"Cinema la prima volta", pubblicato da minimumfax, colma un vuoto, un'assenza che chi ha amato Bertolucci percepisce come spaesamento.  Bernardo "non ha età e ha tutte le età insieme": le parole di Tiziana Lo Porto nell'accorata postfazione racchiudono l'essenza di un artista che ha saputo rappresentare il nostro tempo. Lo ha fatto con quell'ardore e quella libertà intellettuale che lo rendevano speciale. Leggendo il libro entriamo con lui in sala di regia, condividiamo le sue scelte, percorriamo le sue incertezze, riassaporiamo l'emozione suscitata dai suoi film, quelle pellicole realizzate "non per esprimere pensieri ma per pensare, per capire prima che per imporre." Ogni intervista è una scoperta, il dialogo che ci coinvolge nel profondo. Ci invita a interrogarci sul ruolo dell'arte cinematografica, sulla necessità di rendere l'oggetto scenico proiezione del presente. Da Godart al neorealismo, alla collaborazione

"Giacinto" e "Batata"Graciela Beatriz Cabal LogosEdizioni

Leggendo "Giacinto" e "Batata", editi da LogosEdizioni, si ha voglia di tornare bambini per riacquistare la capacità di immaginare l'invisibile. Avere un amico sempre presente con il suo affetto, alter ego nei momenti di difficoltà.  Graciela Beatrix Cabal ha la capacità di inventare un universo a misura di bambino, dove il quotidiano si stempera attraverso la favola, le paure si sciolgono e ogni attimo viene illuminato dalla magia che solo le parole sanno regalare.  Testi semplici arricchiti dalle splendide illustrazioni di Giulia Pintus, trasformano la lettura in gioco. L'apprendimento si evolve in esperienza vissuta dai personaggi e diventa consapevolezza. Libri da coccolare, sfogliare e provare a reinventare. Per bambini che stanno imparando a crescere, che la notte rivivono i racconti e li trasformano in sogni. Per genitori che amano case affollate, figli creativi e le storie strampalate di cani, Re Magi e peluche che parlano.  Tu

"C'era il mare" Fulvio Ervas Marcos y Marcos

"Petrolchimici e alluminio, raffinerie e cantieri, fertilizzanti e plastiche", scorie ingombranti che si sono sostituite alla distesa azzurra. Una leggenda, il bisogno di immaginare una natura incontaminata? All'ispettrice Luana Bertelli piace pensare che a Marghera "Mar ghe gera". Nasce con questo artificio immaginifico "C'era il mare" edito da Marcos y Marcos. Un poliziesco che si diverte ad infittire la trama in una divertente ricerca di un bizzarro serial killer.  Tre omicidi dissimili nell'esecuzione ma incatenati dalla stessa misteriosa aura.  La morte è sempre accompagnata da messaggi simbolici che vanno letti come provocazioni. Il lettore viene continuamente coinvolto e costretto a sentirsi protagonista. A coordinare la risoluzione dell'enigma torna il commissario Stucky, sempre pronto a "sciogliere nel bicchiere di grappa un cucchiaino del tempo che passa." A fargli da spalla gli agenti Spreafico, Landrulli e Spere

"Dopo il diluvio" Leonardo Malaguti Exorma

Un'esplosione di immagini, personaggi, eventi in una trama che fin dalle prime pagine turba e incuriosisce. "Dopo il diluvio", pubblicato da Exorma, è romanzo perfetto per stile e creatività.  Riesce a cogliere l'anima del Paese, metafora del nostro Mondo che scrive la Storia su fogli soffocati da rabbia e rancore.  Leonardo Malaguti, finalista al Premio Neri Pozza, al suo esordio narrativo non si ferma a tracciare un percorso ma costruisce un castello di racconti perfettamente orchestrati. Il linguaggio è sciolto, veloce nei dialoghi, originale nel creare illusioni virtuali.  I pretesti narrativi sono infiniti: dal noir che rafforza il senso di spaesamento, all'indagine psicologica che non risparmia nessun personaggio. Ognuno ha una vividezza caratteriale, una macchia comportamentale e in questa necessità di mostrarsi caricatura di se stesso è tragicamente umano.  Lo scrittore bilancia parola e sceneggiatura, grottesco e reale in un crescendo pitto
"La memoria non fornisce alcuna prova della mia permanenza o della mia identità. Mi fa sentire e mi conferma la mia frammentazione e la mia storicità." Nel ripercorrere l'infanzia Annie Ernaux mantiene quello sguardo duro, provocatorio, distante che tanto amiamo.  "La vergogna" pubblicato da "L'orma Editore" spiazza il lettore, lo costringe ad interrogarsi su quella sottile, nascosta e dolorosa inesistenza del sè. Esistono gli altri, nel mondo perfetto delle regole borghesi e nell'ombra, come macchia indelebile, si staglia l'errore fatto di abitudini trasandate, "indegnità", "follia" che si appiccica lasciando scie vischiose. La scrittrice misurandosi con i ricordi crea un ponte tra prima e dopo, cerca di assorbire ogni gesto, ogni frammento dei suoi dodici anni.  La scrittura è aspra e nello scorrere delle immagini lascia poco spazio alle edulcorazioni sentimentali.  "Le parole che ritrovo sono opache,

"Restare vive" Victoria Redel Einaudi Stile libero

Ci sono libri che, letta la sinossi, attraggono, diventano calamite e trasmettono un messaggio chiaro: aspettano proprio te.  Da "Restare vive", pubblicato da Einaudi Stile Libero, ho subito questa strana alchimia e mentre la notte batteva il suo tempo diseguale, le pagine assumevano contorni di una storia già vissuta.  Le "Vecchie Amiche" unite da ore, giorni, adolescenze, matrimoni, abbandoni, nascondono un prezioso segreto. Nella interazione di esperienze ognuna è rimasta sé stessa. Le conosciamo e ci riconosciamo. Caroline e la paura di appartenere al gruppo e di lasciarsi andare, Molly e quella macchia d'infanzia stampata sulla pelle, Helen che nei colori improvvisa la scenografia del finale, Ming, tradizionalista "globetrotter romantica", ed Anna, protagonista coraggiosa di una battaglia che dura da anni. La malattia ha scavato solchi profondi sul corpo ma non ha intaccato il desiderio di scegliere fino all'ultimo respiro. "Lei

"Il banchiere" Régis Jauffret Edizioni Clichy

Duro, inquietante, scritto con la volontà di penetrare e scavare nelle zone più buie della seduzione. Leggendo "Il banchiere" (Edizioni Clichy) non si riesce a capire quanto è reale e quanto è inventato. Una donna, oggetto del piacere, ed un uomo potente, inavvicinabile: dalla loro storia nasce una trama ambigua, dominata dall'edonismo. Chi è la vittima e chi è il carnefice? Quanto è inesplorato il mondo delle escort? Esiste un limite alla perversione? Régis Jauffret ribalta e mostra la vera faccia della morale. Mette in scena un omicidio, ne registra ogni attimo, crea l'aspettativa del noir. Incatena il lettore giocando con l'invenzione di parole, frasi, immagini.  A tratti fa intravedere la sofferenza della protagonista, il bisogno di amore ma sono piccole scintille di luce.  A dominare la scenografia c'è il non senso della relazione, quando la libertà è decisa dal destino, quando la corruzione del denaro profana ogni sentimento. 

"Glossa" Juan Josè Saer La Nuova Frontiera

Può la letteratura deformare il reale trasformandolo in finzione? Può giocare con i ricordi e riuscire a metterli in discussione? Può scindere corpo e mente creando una scrittura che, spazzando ogni certezza, diventa circolo ininterrotto di metafore? Basta leggere "Glossa" pubblicato da "La Nuova Frontiera" per avere la certezza che esiste una narrazione libera da ogni vincolo strategico.  È l'intrecciarsi degli eventi, lo scontrarsi dei protagonisti, la concatenazione di fonemi a costruire una trama immaginifica.  Juan Josè Saer ci fa provare il brivido di essere attori grazie ad un testo che è scarno di punteggiatura ma ricco di una creatività folgorante.  Due personaggi: Leto e il Matematico, apparentemente distanti caratterialmente in una mattina foriera di presagi "avanzano nel tempo, come se ogni passo li portasse in direzioni opposte".  Ma siamo certi che "tempo e spazio non siano inseparabili?" Due anime che per l'alch

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Perché fiorire si può e si deve, anche in mezzo al deserto Giacomo Leopardi @Twitty75011851 #VersiEFoto  #CasaLettori  Grazie 

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Vegliai le stelle vivide nei pelaghi del cielo Dino Campana #CasaLettori  #VersiEFoto  Grazie a @rebeccaabdu 

#VersiEFoto dei Lettori

Cerchi che si tendono sempre più Ampi sopra le cose è la mia vita Rainer Maria Rilke #CasaLettori #VersiEFoto  Grazie a @greenone786

"Elmet" Fiona Mozley Fazi

"Sono vuoto. Distorto.  Fuori fuoco. Fuori campo." Daniel e la sua voglia di capire regole di una società prevaricatrice. Unica certezza è il nucleo familiare, triangolo dove insieme a padre e sorella si cerca nell'isolamento quella pace negata da una assenza e da segreti che pian piano vengono alla luce. Fiona Mozley in "Elmet", edito da Fazi, esordisce con una prova narrativa che ha una struttura a spirale. Alla base il presente che appare incerto, abitato da figure losche e all'apice un viaggio di ricerca. Due schemi che si congiungono grazie ad una scrittura molto descrittiva. Pennellate di colore vivacizzano un paesaggio che nella sua oscurità delimita evidenti metafore. È l'uomo nell'atavico scontro con la Natura, è il sangue di morti inattese, il rumore della tempesta che si espande come macchia, peccato originale, perdita dell'innocenza.  "Ho trascorso tutta la vita a interpretare la parte di qualcun altro. A mettere in

"Addio fantasmi Nadia Terranova Einaudi Stile libero

"Addio fantasmi" è il libro che avresti voluto scrivere. Lo leggi, rileggi, sottolinei e una misteriosa sintonia affettiva crea legami profondi con la scrittrice siciliana. Nadia Terranova raggiunge quel raro spessore letterario che coniuga poesia e prosa, passato e presente, sogno e ricordo.  Chi è veramente Ida? Quali tormenti invadono la clessidra del tempo? Perché la sentiamo parte di noi? Incede lenta, meditando con quella delicatezza che regala purezza. Pur nei momenti più aspri, quando la rabbia sembra prevalere, lei riesce a fare un passo avanti.  Un libro che della consapevolezza fa la sua bandiera, che sa tracciare i limiti tra l'affettività e il risentimento, che negli oggetti cerca radici. Mentre Messina si racconta tra leggende e miti, la famiglia, quella vera, non quella delle favolette pubblicitarie, ci inchioda a cercare contraddizioni, dissapori, traumi. E a questa incalzante ricerca non possiamo sottrarci perché la parola è lieve, invitante, ca

"L'idiota" Elif Batuman Einaudi

Rivivere la giovinezza in compagnia di Elif Batuman non è solo un'esperienza esilarante. Leggendo "L'idiota", pubblicato da Einaudi, si approda nel territorio delle domande, quelle che non sempre trovano risposta, che continuano ad affollare le nostre menti anche da adulti.  La scrittrice riesce a farci intravedere soluzioni, piccole luci che illuminano insoluti problemi esistenziali. Ci accompagna nel viaggio non solo metaforico nel paese delle Parole la diciottenne Selin.  Fin dalle prime righe ci incanta. È spontanea, sprovveduta, curiosa ma anche molto spaventata.  "Nessuno ti diceva cosa dovevi fare" mentre le novità sono tante. L'università, i colleghi, la complessità dei corsi da seguire, "il bisogno di essere anticonvenzionale" ed una curiosità che conosciamo bene. "Cosa significano veramente i libri"? Quando riusciamo a cogliere il legame tra la letteratura e la nostra esperienza personale? Quando nell'identif

"Storie di alberi e bonsai" Alejandro Zambra Sellerio

Dalla scrittura di Alejandro Zambra ci si aspetta di tutto. Chi ha letto "I miei documenti" sa che lo scrittore cileno sa imbastire trame fantasiose, a volte impenetrabili.  Il segreto sta nell'affidarsi completamente, dimenticare la realtà e seguire i suoi saltelli intellettuali e visionari. Dire che "Storie di alberi e bonsai", pubblicato da Sellerio, è diviso in due racconti è assolutamente riduttivo. In entrambe le narrazioni si concentrano infiniti mondi virtuali che possono incontrarsi o seguire strade distanti e irraggiungibili. Unica cifra comune è la libertà ideativa, la necessità di non programmare un finale. Tutto è affidato al caso, alle variabili del destino.  "Forse da sempre non ha fatto altro che seguire delle immagini" riflette Juliàn, uno dei personaggi chiave.  Ed è questo uno degli obiettivi del libro, impedirci di essere tormentati dalla noia, prospettando non un Altrove ma tante possibili vie di fuga. Se una donna scomp

"Non mentirmi" Philippe Besson Guanda

Amori che non si dimenticano, nati quando tutto è ancora da scrivere e il presente ha la  consapevolezza di un sé difficile da accettare. Philippe Besson scrive un romanzo segnato dal bisogno di accedere al proprio inconscio. Il titolo "Non mentirmi" è emblematico, contiene già in potenza una traccia che si svilupperà pagina dopo pagina in una lancinante confessione. Non è l'ammissione dell'omosessualità, è molto di più.  È il crescendo di un desiderio proibito, è la tenerezza di un'amplesso che vorrebbe sancire l'indissolubile legame tra te e l'altro.  È l'incertezza e la paura colta negli occhi del giovane compagno, l'amore per i libri e per il cinema, la scelta di trasformare la scrittura in una metafora liberatoria. È l'abbandono, la folle fiducia in un sentimento che si libera da ogni armatura mentale. La storia pubblicato da Guanda partendo dell'adolescenza e mettendone in luce l'instabilità emotiva si sposta nel pre

"L'amore" Maurizio Maggiani Feltrinelli

"Dove ho imparato a dire ti amo?" Mentre i ricordi si impigliano impazienti nel silenzio di un quotidiano in dissolvenza Maurizio Maggiani in "L'amore" (Feltrinelli) ci racconta un'epoca. Per chi l'ha vissuta è un groppo che ti assale, ti trascina portando immagini che credevi dimenticate.  Riappaiono gli entusiasmi di chi voleva cambiare il mondo, gonne a fiori e il cuore pieno di entusiasmo. Lunghe discussioni e attese  ai cancelli delle fabbriche quando "il popolo era ancora un popolo bambino". E la scoperta dell'altro quando le parole erano superflue, erano gli sguardi e le intese su un progetto comune ad attrarre.  I libri, preziosi tesori, presi "nel furgone della biblioteca mobile", scelti con la consapevolezza che erano la prima finestra su un mondo ancora oscuro. Ad addolcire la malinconia due  sposi e la gestualità che si amplifica, prende corpo, narra anche il silenzio.  Lo scrittore è cantastorie e ci insegn

"L'inferno è una buona memoria" Michela Murgia Marsilio

Ci sono libri che riescono a farci rielaborare scelte e visioni personali e collettive. Non sono moltissimi e quando se ne scopre uno si ha la certezza di aver trovato un tesoro da custodire e diffondere. "L'inferno è una buona memoria" di Michela Murgia già intriga per il titolo che preannuncia il cambiamento radicale di interpretare Bene e Male.  Ma è il progetto che sta dietro alla scrittura che alletta; i "Passaparola" editi da Marsilio nascono da un dibattito tra intellettuali, un modo diverso di fare letteratura. Creare interazione partendo da un romanzo amato e riannodarlo alle proprie esperienze. Un esercizio non facile voluto dalla scrittrice Chiara Valerio. "Non esistono libri innocui, perché non siamo innocui noi". Una affermazione che per noi lettori è una coperta calda, finalmente qualcuno comprende che il nostro modo di leggere vuole andare oltre le pagine, i contenuti, le storie. Noi vogliamo essere contaminati, fulminati, camb

"Un feroce dicembre" Edna O'Brien Einaudi Stile libero

"Un minuto di follia si dilata in una vita intera." È l'uomo nel solitario bisogno di appartenenza ad una terra che da generazioni ha creduto di possedere. Non uno spazio reale ma la radice di un passato comune. Joseph è incarnazione di questa atavica necessità e in Cloontha rispecchia i fantasmi di una solitudine che è esclusione, delirio, incertezza. Il suo scontro con Michael, ritornato dopo una lunga assenza, è la rabbia di chi si sente usurpato. Storia attuale raccontata come una tragedia greca. C'è il coro coi suoi canti irlandesi, la figura di donna impersonata da Breege che esce da una favola con quella ingenuità che commuove. Edna O'Brien in "Un feroce dicembre" (Einaudi Stile Libero) ci fa assaporare l'estremo, quel germe che non conosce mediazioni. La sua scrittura scavalca il confine del buon senso, va alla materia brutale dell'animo. Non arretra di fronte alla follia, ne descrive i meccanismi con lucidità e rigore stil

"Asimmetria" Lisa Halliday Feltrinelli

Leggendo "Asimmetria", pubblicato da Feltrinelli, si ha la sensazione di essere tornati a sfogliare le enciclopedie che da ragazzi ci insegnavano a guardare il mondo con curiosità, bramosi di far interagire nelle nostre menti geografia, storia e letteratura. Lisa Halliday riesce a compiere il miracolo di trasformare la narrazione in un viaggio imprevedibile, sorprendente, ricco di invenzioni lessicali. La sua scrittura è una tarsía di immagini ed eventi, luoghi e personaggi.  Non si ha il tempo di fermarsi su una metafora e ne arriva un'altra, più intrigante, mai slegata dalla precedente. È difficile che un romanzo superi la prova di gestire due storie che solo in apparenza non hanno niente in comune.  La scrittrice ha il coraggio di sfidare ogni canone prevedibile e cuce insieme due meravigliosi racconti.  Crea uno scrigno capace di contenere la Parola, quella che sveglia dal torpore, invita alla riflessione, stimola la curiosità del lettore. Alice e un amo

"Country dark" Chris Offutt minimumfax

La Via Lattea era come una tempesta di stelle, nello stretto spazio delle colline."  Una luce che ci accompagna mentre leggiamo con emozione "Country Dark", pubblicato da minimum fax e tradotto da Roberto Serrai. Il libro conferma le qualità narrative di Chris Offutt, che in "Nelle terre di nessuno" ci ha regalato pagine di una bellezza straziante capaci di rappresentare l'altro volto dell'America. Quello duro, violento, disperato ma intriso da valori tangibili, immortali. Dai racconti al romanzo con la stessa scrittura spietata, essenziale, ricca di suggestioni paesaggistiche. Seguiamo Tucker, reduce di guerra, e la sua libertà ci contagia, ci esalta, ci invita a guardare alla vita con lo stesso sguardo di "una profondità insondabile". Il suo amore per "la verde e turgida terra del Kentucky, il desiderio di sentire con il corpo l'appartenenza ad un luogo, la scelta di seguire l'istinto tracciano un percorso letterario c

"La statua di sale" Gore Vidal Fazi editore

"Lo scopo dei fiumi è di sfociare nel mare. Niente cambia. Eppure tutto ciò che è, potrà mai essere ciò che è stato". Difficile accettare che il tempo sappia sgretolare ricordi, occasioni, vibrazioni del cuore. Gore Vidal in "La statua di sale", edito da Fazi, affronta con disinvoltura il tema spigoloso della fragilità della memoria. Crea un piano narrativo che sviscera l'aspettativa.  Il suo personaggio, il giovane Jim, è incatenato dalla morsa di un sentimento che lo seguirà nelle tante avventure. Trasforma la sperimentazione del desiderio in ricerca di una propria sessualità. Si interroga cercando i perchè di un suo sentire l'attrazione.  Si entra in un gorgo di eventi che dilatano l'attesa, la rendono sopportabile. Non ci sono cedimenti lessicali, parole che nascondono la verità. L'omosessualità viene narrata senza falsi pudori e l'America diventa metafora di un bisogno profondo. Accettarsi ed accettare la libertà di essere. I

"Salvare le ossa" Jesmyn Ward NNEditore

Leggere "Salvare le ossa", edito da NN, significa entrare in un labirinto dal quale è difficile fuggire. La narrazione si sviluppa in 12 giorni, si ha la sensazione di  attraversare cunicoli bui, illuminati da squarci simbolici che si insinuano tra le pagine creando bagliori letterari inusuali. La scrittura di Jesmyn Ward, vincitrice del National Book Award, penetra con violenza, toglie il respiro, coglie impreparato il lettore. Ogni scena è un rivolo di vita che può mutarsi in morte e in questo cangiante scenario i personaggi sono trafitti da una realtà dura, spietata, mai falsa. Ambientato a BoisSauvage, racconta con un virtuosismo dialettico eccellente la potenza prorompente dell'uragano Katrina mostrando come la Natura sa essere Matrigna. Protagonista è la giovane Esch, la sua voce esce dalla profondità di una assenza, difficile da colmare. Si nutre di abbracci rubati, di amanti furtivi, di libri e di storie. Romanzo dai forti contrasti, da colo

Con Massimo Maugeri autore di "Cetti Curfino" La nave di Teseo

Intervista a Massimo Maugeri di Maria Anna Patti (Casa Lettori) -Massimo Maugeri, scrittore, giornalista, ideatore del blog “Letteratitudine” con “Cetti Curfino”, edito da La nave di Teseo, torna in Sicilia. Mentre con “Trinacria Park” (edizioni e/o) rappresenta un’isola immaginifica, con questa nuova prova narrativa crea un gioco di nascondimenti. Catania appare avvolta dalle fiamme dell’Etna. La necessità di non scadere nella retorica? Spero di non scadere mai nella retorica. E spero di non esserci mai (s)caduto. Ritengo, comunque, che con “Cetti Curfino” questo pericolo sia stato del tutto scongiurato per un motivo molto semplice. Questo romanzo non è nato con l’idea di voler raccontare qualcosa. È nato per la forza prorompente di questo personaggio letterario, Cetti Curfino, che si è imposto come se fosse dotato di vita propria. Mi rendo conto che una frase del genere potrebbe suonare un po’ retorica (per rimanere in tema), se non banale: il classico caso del personaggio letter