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Visualizzazione dei post da settembre, 2018

"Elmet" Fiona Mozley Fazi

"Sono vuoto. Distorto.  Fuori fuoco. Fuori campo." Daniel e la sua voglia di capire regole di una società prevaricatrice. Unica certezza è il nucleo familiare, triangolo dove insieme a padre e sorella si cerca nell'isolamento quella pace negata da una assenza e da segreti che pian piano vengono alla luce. Fiona Mozley in "Elmet", edito da Fazi, esordisce con una prova narrativa che ha una struttura a spirale. Alla base il presente che appare incerto, abitato da figure losche e all'apice un viaggio di ricerca. Due schemi che si congiungono grazie ad una scrittura molto descrittiva. Pennellate di colore vivacizzano un paesaggio che nella sua oscurità delimita evidenti metafore. È l'uomo nell'atavico scontro con la Natura, è il sangue di morti inattese, il rumore della tempesta che si espande come macchia, peccato originale, perdita dell'innocenza.  "Ho trascorso tutta la vita a interpretare la parte di qualcun altro. A mettere in

"Addio fantasmi Nadia Terranova Einaudi Stile libero

"Addio fantasmi" è il libro che avresti voluto scrivere. Lo leggi, rileggi, sottolinei e una misteriosa sintonia affettiva crea legami profondi con la scrittrice siciliana. Nadia Terranova raggiunge quel raro spessore letterario che coniuga poesia e prosa, passato e presente, sogno e ricordo.  Chi è veramente Ida? Quali tormenti invadono la clessidra del tempo? Perché la sentiamo parte di noi? Incede lenta, meditando con quella delicatezza che regala purezza. Pur nei momenti più aspri, quando la rabbia sembra prevalere, lei riesce a fare un passo avanti.  Un libro che della consapevolezza fa la sua bandiera, che sa tracciare i limiti tra l'affettività e il risentimento, che negli oggetti cerca radici. Mentre Messina si racconta tra leggende e miti, la famiglia, quella vera, non quella delle favolette pubblicitarie, ci inchioda a cercare contraddizioni, dissapori, traumi. E a questa incalzante ricerca non possiamo sottrarci perché la parola è lieve, invitante, ca

"L'idiota" Elif Batuman Einaudi

Rivivere la giovinezza in compagnia di Elif Batuman non è solo un'esperienza esilarante. Leggendo "L'idiota", pubblicato da Einaudi, si approda nel territorio delle domande, quelle che non sempre trovano risposta, che continuano ad affollare le nostre menti anche da adulti.  La scrittrice riesce a farci intravedere soluzioni, piccole luci che illuminano insoluti problemi esistenziali. Ci accompagna nel viaggio non solo metaforico nel paese delle Parole la diciottenne Selin.  Fin dalle prime righe ci incanta. È spontanea, sprovveduta, curiosa ma anche molto spaventata.  "Nessuno ti diceva cosa dovevi fare" mentre le novità sono tante. L'università, i colleghi, la complessità dei corsi da seguire, "il bisogno di essere anticonvenzionale" ed una curiosità che conosciamo bene. "Cosa significano veramente i libri"? Quando riusciamo a cogliere il legame tra la letteratura e la nostra esperienza personale? Quando nell'identif

"Storie di alberi e bonsai" Alejandro Zambra Sellerio

Dalla scrittura di Alejandro Zambra ci si aspetta di tutto. Chi ha letto "I miei documenti" sa che lo scrittore cileno sa imbastire trame fantasiose, a volte impenetrabili.  Il segreto sta nell'affidarsi completamente, dimenticare la realtà e seguire i suoi saltelli intellettuali e visionari. Dire che "Storie di alberi e bonsai", pubblicato da Sellerio, è diviso in due racconti è assolutamente riduttivo. In entrambe le narrazioni si concentrano infiniti mondi virtuali che possono incontrarsi o seguire strade distanti e irraggiungibili. Unica cifra comune è la libertà ideativa, la necessità di non programmare un finale. Tutto è affidato al caso, alle variabili del destino.  "Forse da sempre non ha fatto altro che seguire delle immagini" riflette Juliàn, uno dei personaggi chiave.  Ed è questo uno degli obiettivi del libro, impedirci di essere tormentati dalla noia, prospettando non un Altrove ma tante possibili vie di fuga. Se una donna scomp

"Non mentirmi" Philippe Besson Guanda

Amori che non si dimenticano, nati quando tutto è ancora da scrivere e il presente ha la  consapevolezza di un sé difficile da accettare. Philippe Besson scrive un romanzo segnato dal bisogno di accedere al proprio inconscio. Il titolo "Non mentirmi" è emblematico, contiene già in potenza una traccia che si svilupperà pagina dopo pagina in una lancinante confessione. Non è l'ammissione dell'omosessualità, è molto di più.  È il crescendo di un desiderio proibito, è la tenerezza di un'amplesso che vorrebbe sancire l'indissolubile legame tra te e l'altro.  È l'incertezza e la paura colta negli occhi del giovane compagno, l'amore per i libri e per il cinema, la scelta di trasformare la scrittura in una metafora liberatoria. È l'abbandono, la folle fiducia in un sentimento che si libera da ogni armatura mentale. La storia pubblicato da Guanda partendo dell'adolescenza e mettendone in luce l'instabilità emotiva si sposta nel pre

"L'amore" Maurizio Maggiani Feltrinelli

"Dove ho imparato a dire ti amo?" Mentre i ricordi si impigliano impazienti nel silenzio di un quotidiano in dissolvenza Maurizio Maggiani in "L'amore" (Feltrinelli) ci racconta un'epoca. Per chi l'ha vissuta è un groppo che ti assale, ti trascina portando immagini che credevi dimenticate.  Riappaiono gli entusiasmi di chi voleva cambiare il mondo, gonne a fiori e il cuore pieno di entusiasmo. Lunghe discussioni e attese  ai cancelli delle fabbriche quando "il popolo era ancora un popolo bambino". E la scoperta dell'altro quando le parole erano superflue, erano gli sguardi e le intese su un progetto comune ad attrarre.  I libri, preziosi tesori, presi "nel furgone della biblioteca mobile", scelti con la consapevolezza che erano la prima finestra su un mondo ancora oscuro. Ad addolcire la malinconia due  sposi e la gestualità che si amplifica, prende corpo, narra anche il silenzio.  Lo scrittore è cantastorie e ci insegn

"L'inferno è una buona memoria" Michela Murgia Marsilio

Ci sono libri che riescono a farci rielaborare scelte e visioni personali e collettive. Non sono moltissimi e quando se ne scopre uno si ha la certezza di aver trovato un tesoro da custodire e diffondere. "L'inferno è una buona memoria" di Michela Murgia già intriga per il titolo che preannuncia il cambiamento radicale di interpretare Bene e Male.  Ma è il progetto che sta dietro alla scrittura che alletta; i "Passaparola" editi da Marsilio nascono da un dibattito tra intellettuali, un modo diverso di fare letteratura. Creare interazione partendo da un romanzo amato e riannodarlo alle proprie esperienze. Un esercizio non facile voluto dalla scrittrice Chiara Valerio. "Non esistono libri innocui, perché non siamo innocui noi". Una affermazione che per noi lettori è una coperta calda, finalmente qualcuno comprende che il nostro modo di leggere vuole andare oltre le pagine, i contenuti, le storie. Noi vogliamo essere contaminati, fulminati, camb

"Un feroce dicembre" Edna O'Brien Einaudi Stile libero

"Un minuto di follia si dilata in una vita intera." È l'uomo nel solitario bisogno di appartenenza ad una terra che da generazioni ha creduto di possedere. Non uno spazio reale ma la radice di un passato comune. Joseph è incarnazione di questa atavica necessità e in Cloontha rispecchia i fantasmi di una solitudine che è esclusione, delirio, incertezza. Il suo scontro con Michael, ritornato dopo una lunga assenza, è la rabbia di chi si sente usurpato. Storia attuale raccontata come una tragedia greca. C'è il coro coi suoi canti irlandesi, la figura di donna impersonata da Breege che esce da una favola con quella ingenuità che commuove. Edna O'Brien in "Un feroce dicembre" (Einaudi Stile Libero) ci fa assaporare l'estremo, quel germe che non conosce mediazioni. La sua scrittura scavalca il confine del buon senso, va alla materia brutale dell'animo. Non arretra di fronte alla follia, ne descrive i meccanismi con lucidità e rigore stil

"Asimmetria" Lisa Halliday Feltrinelli

Leggendo "Asimmetria", pubblicato da Feltrinelli, si ha la sensazione di essere tornati a sfogliare le enciclopedie che da ragazzi ci insegnavano a guardare il mondo con curiosità, bramosi di far interagire nelle nostre menti geografia, storia e letteratura. Lisa Halliday riesce a compiere il miracolo di trasformare la narrazione in un viaggio imprevedibile, sorprendente, ricco di invenzioni lessicali. La sua scrittura è una tarsía di immagini ed eventi, luoghi e personaggi.  Non si ha il tempo di fermarsi su una metafora e ne arriva un'altra, più intrigante, mai slegata dalla precedente. È difficile che un romanzo superi la prova di gestire due storie che solo in apparenza non hanno niente in comune.  La scrittrice ha il coraggio di sfidare ogni canone prevedibile e cuce insieme due meravigliosi racconti.  Crea uno scrigno capace di contenere la Parola, quella che sveglia dal torpore, invita alla riflessione, stimola la curiosità del lettore. Alice e un amo