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Visualizzazione dei post da dicembre, 2019

"Noi, il ritmo" Davide Rondoni La nave di Teseo

"Poetare, danzare. Una questione di spostamento dell'equilibrio verso l'abisso. Verso il limite. Là è il nostro vero posto." Traversare il mondo trasformandosi in navi che sanno accogliere il dolore. Svuotare il corpo dagli inciampi di una fisicità imprigionata in schemi voluti da altri. Essere nulla, sprofondare senza timore nelle pozze del mistero, ricomporre la direzione del reale. Partorire un linguaggio che non sublima e non mitizza. Uscire dal cerchio ossessivo di una falsa libertà.  "Noi, gli altri", edito da "La Nave di Teseo", è contaminazione di generi letterari riuscendo a conciliare il diario, la lettera, i riferimenti bibliografici, la filosofia e l'antropologia. È il ritmo che ritrova il suo spessore, è illuminazione e umiliazione, diversità che si fa valore. Unione e dispersione di immagini, visione che incendia i sensi, figura che si trasfigura. "Io credo che l'io umano sia sempre stato uno sciame,

"I quaderni Fandango Scrittura creativa" Fandango

Con "I quaderni Fandango", pubblicati dall'omonima casa editrice, ci si diverte a ripercorrere la vita e le opere di 20 scrittori che hanno segnato il nostro percorso letterario. Con James Joyce visitiamo Dublino e scopriamo che "nel particolare è contenuto l'universale." "Dobbiamo scrivere pericolosamente": è questa la spinta intellettuale che portò all'Ulisse, "opera che ha scardinato le regole classiche dello stile". In Virginia Woolf apprezziamo "la lingua intensamente lirica" e sentiamo l'urgenza di rileggere "Orlando", un mix di biografia storica satirica e di analisi dei ruoli di genere". Percepiamo i dubbi di Frank Kafka e ci confrontiamo con "l'angoscia dell'uomo moderno". Di Faulkner apprezzeremo "le narrazioni multiple", di Hemingway lo stile conciso, di Nabokov la necessità di trasformare il flusso di pensieri in parole ardenti. La sperimentazione linguis

"Julie" Don Robertson Nutrimenti

Sarà difficile dimenticare "Julie", voce narrante dell'omonimo romanzo pubblicato da Nutrimenti.  "La verità è che, credo, ho avuto la mia buona dose di caro, vecchio, maledetto dolore." Ci appare bambina in attesa di comprendere le liti tra i genitori, adolescente strappata all'affetto del padre, giovane innamorata, timorosa di lasciarsi andare. La famiglia disfunzionale viene raccontata con distacco, una distanza necessaria che percorre tutta la narrazione. La nostra protagonista sa sorridere delle storture che l'esistenza le riserva, non nasconde le debolezze, i limiti che restringono il suo mondo. Colpisce la capacità di superare la solitudine inventando personaggi immaginari, manipolando il presente come fosse creta da modellare. Non si sottrae ai giudizi all'umanità che la circonda ma lo sguardo resta quello di una ragazzina innocente. "La mia vita è stata parecchio simile a quella guerra che si stava combattendo nel dicem

"L'Italia secondo Fellini" Edizioni e/o

"Fellini è tutto nei suoi film, basta guardarli con attenzione. È proprio la loro colorata superficie piena dell'avventura e della scoperta dell'esistere e i momenti di silenzio, di sospensione, che ne fa un autore così straordinariamente italiano". La prefazione di Goffredo Fofi a "L'Italia secondo Fellini", pubblicato da Edizioni e/o nella "Collana di pensiero radicale" è un appassionato invito a cogliere l'originalità di un artista poliedrico, capace di interpretare il suo tempo attraverso le lenti cangianti di una creatività illimitata. La scelta di anticipare l'intervista con splendidi commenti di autorevoli personaggi di Cultura avvicina il lettore ad una figura che ancora resta, proprio per la sua versatilità, un enigma. Grazie a Piergiorgio Giacchè riflettiamo sulla nostalgia che "si traveste da fantasia vorace". Cogliamo le similitudini e le diversità che lo avvicinarono a Pasolini: entrambi vati di un camb

"Quasi tutto velocissimo" Christopher Kloeble Keller

"I ricordi sono i miei compagni più fidati.  Mi perseguitano perfino quando dormo, mi appaiono sotto forma di sogni. Sono sempre lì. Mi impediscono di dimenticare." Attraversare il deserto del dubbio, cercare la verità sulle proprie origini, forzare i silenzi di chi sa: "Quasi tutto è velocissimo", edito da Keller è una metafora senza tempo. È il bisogno di ritornare all'amore, quello profondo, insaziabile, doloroso perchè proibito. È la voce della devozione a chi ti è stato vicino nonostante i suoi limiti fisici e psichici. È l'intreccio di storie in un'armonia dialettica che ricompone in un unico affresco l'identità di un popolo. È la poesia di un abbraccio che supera i legami parentali, mostrando che l'affetto non è sancito da certificati di nascita. È una foto sbiadita conservata come unica testimonianza dell'esistenza di una madre. È il fuoco che brucia ma non distrugge la passione di due anime. "La verità è sempre

"Un ìntoppo ai limiti della galassia" Etgar Keret Feltrinelli

"Volevano il grazie, lo sguardo, magari un abbraccio, se quello fosse arrivato spontaneo." La necessità di ricomporre relazioni umane non mediate è una costante in "Un intoppo ai limiti della galassia" racconti pubblicati da Feltrinelli. La sorpresa arriva lenta ed è spiazzante.  È come se nella quotidianità si accendesse una luce abbagliante, una rivelazione, una nuova interpretazione degli eventi. "Si può amare senza capire". I legami affettivi vengono esplorati nella loro essenza e nel gioco delle parti tutti hanno il loro spazio. È la democrazia dei sentimenti, anche quando si arruginiscono e si trasformano in giocattoli rotti. Anche il sogno assume un ruolo fondamentale nella narrazione, a volte aiuta a svelare un dettaglio, altre è il rafforzamento di una fantasia. Etgar Keret sa coniugare con le sue arti affabulatorie la normalità alla suggestione di altri scenari. Impossibili forse, ma certamente divertenti, dissacratori, provoc

"Kentuki" Samanta Schweblin edizioni Sur

"Era quello che desiderava da anni, cambiare posto, o corpo, o mondo, cambiare qualunque cosa si potesse cambiare." Leggere "kentuki", pubblicato da Edizioni Sur, significa entrare nell'intimità dei personaggi. Ascoltarne e condividerne i dubbi, le paure, il senso di spaesamento. Percepire anche i silenzi, quelli carichi di significati. La creatività di Samanta Schweblin scuote le fondamenta della narrativa contemporanea. Si libera da ogni riferimento letterario, ridefinisce i confini del fantastico, offre una visione nuova dello straniamento. Animaletti di peluche con rotelle per muoversi e una webcam montata dentro gli occhi diventano oggetti del desiderio. Ogni personaggio crea una sua interazione ma soprattutto cerca risposte. La scrittrice entra nella psiche di tutti noi con delicatezza. Coglie i nostri limiti, racconta l'ambivalenza tra il desiderio del nuovo e il terrore di dover attraversare l'ignoto. "Tornò a posarlo sul pav

"Nessuno è come qualcun altro" Amy Hempel SEM

Gli feci un'amaca con le mani. Le mie braccia, gli alberi." In "Nessuno è come qualcun altro", pubblicato da SEM, ogni racconto delimita uno spazio narrativo che può essere letto come un breve romanzo. Ha l'intensità delle immagini, la compattezza della trama e un sottile, insolito universo fantasioso. Storie reali, frammenti di esistenza rivisitati attraverso una lente deformante. Amy Hempel ci fa vedere ciò che non saremmo in grado di notare. Quel particolare, quella gestualità, quel pensiero fugace che colorano di originalità anche i momenti più scontati. In "Un rifugio per tutti i servizi" la ripetititività della frase "mi conoscevano" diventa affermazione di identità, necessità di uscire dal buco nero dell'anonimato. "Ci siamo prese il tempo necessario." Ed è proprio il tempo diluito in piccole conche di riflessione che si fa protagonista, diventa motore di una sensibilità nuova.  La visione di "una nu

"Con un occhio aperto" Julian Barnes Einaudi

"Rari sono i dipinti che, in virtù della loro bellezza o per capacità di persuasione, ci riducono al silenzio. E quand'anche rimanessimo senza parole, non tarderemmo a voler spiegare e comprendere lo stesso silenzio nel quale siamo piombati." "Con un occhio aperto", edito da Einaudi, è un inno alla "solennità dell'arte", un approccio rivoluzionario e innovativo dove se il quadro è il soggetto, noi ne siamo corollario. Una visione che restituisce il piacere di visitare una mostra, di concedersi una passeggiata in un museo pronti a cogliere "la tensione emotiva, il fremito della vita".   Julian Barnes ci regala quel brivido, quella comunicazione che non è solo percettiva. Affina il nostro osservare, aiutandoci a non cogliere solo la forma. Nella rivisitazione artistica proposta c'è attenzione per la sfumatura di un colore, per la plasticità della materia, per la maestria dell'esecuzione. C'è la tragicità dei vol

"Aadam ed Eeva" Arto Paasilinna Iperborea

"Aadam Rymättylä aveva sul serio l'impressione di avere tra le mani un'invenzione davvero epocale." Il sogno di rivoluzionare il sistema energetico mondale con la realizzazione di una "batteria ultraleggera" diventa la parodia del bisogno di emergere dalla mediocrità. In Aadam ed Eeva", edito da Iperborea, sono infiniti i rimandi simbolici. Nell'accurata descrizione dei personaggi, nella trama ricca di colpi di scena, nelle avventure narrate con ironia ritroviamo il concentrato della società contemporanea. "La vita erotica di un uomo in perenne rischio di bancarotta ha una certa tendenza ad azzerarsi." In una frase si sintetizza la sfera privata e mentre il ritmo narrativo accelera ci chiediamo quale è la vera essenza del nostro protagonista. Uno sprovveduto, un sognatore, un ingenuo? "Era come un poeta all'apice dell'ispirazione, sembrava in trance, quasi si dimenticava di mangiare e bere." Nelle sue m