"Rari sono i dipinti che, in virtù della loro bellezza o per capacità di persuasione, ci riducono al silenzio.
E quand'anche rimanessimo senza parole, non tarderemmo a voler spiegare e comprendere lo stesso silenzio nel quale siamo piombati."
"Con un occhio aperto", edito da Einaudi, è un inno alla "solennità dell'arte", un approccio rivoluzionario e innovativo dove se il quadro è il soggetto, noi ne siamo corollario.
Una visione che restituisce il piacere di visitare una mostra, di concedersi una passeggiata in un museo pronti a cogliere "la tensione emotiva, il fremito della vita".
Julian Barnes ci regala quel brivido, quella comunicazione che non è solo percettiva.
Affina il nostro osservare, aiutandoci a non cogliere solo la forma.
Nella rivisitazione artistica proposta c'è attenzione per la sfumatura di un colore, per la plasticità della materia, per la maestria dell'esecuzione.
C'è la tragicità dei volti, il sussulto provocato da nuove visioni.
C'è la sperimentazione e il rischio, la individualità e il suo opposto.
Ci sono loro, i pittori con storie e diari e disavventure.
"Dipingeva fino a quando c'era luce, con un rigore dettato anche da esigenze tecniche."
Eccolo Géricault e la sua "Zattera della Medusa" rappresenta l'istante in cui tutto cambia, mentre "il tempo dissolve la storia in forme, colori, emozioni e noi, moderni e ignari, quella storia la immaginiamo un'altra volta."
Di Delacroix leggeremo brani del diario, ne comprendere mo gli eccessi e nel suo "Un letto disfatto" sentiremo un distacco, una distanza tra creatività e realtà. Apprezzeremo gli autoritratti di Courbet che sconfinano "nell'amore narcisistico."
Comprenderemo quali scelte e quali stimoli hanno permesso il superamento del realismo.
Osservando le immagini che arricchiscono il testo insieme allo scrittore vivremo in un mondo parallelo.
La ricerca della bellezza, lo sforzo innovativo, "l'effetto morale" in un vortice di suggestioni difficili da raccontare.
Ogni capitolo è fonte di informazioni, invito ad approfondire, speranza di visualizzare l'impercettibile disegno mentale di Cézanne, Degas, Redon.
Tanti aneddoti, citazioni, riferimenti bibliografici sono accompagnati da una scrittura impeccabile, vivida, fluida.
Da Vallotton a Braque la traversata continua e si vorrebbe che non finisse più.
"Immagini che turbano, disorientano, confondono", e con "La chiaroveggenza" di Magritte comprendiamo che ora tocca a noi.
Trasformare lo sguardo distratto in un innamoramento e trovare sempre le parole per condividere la Cultura in tutte le sue forme.
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