"I ricordi sono i miei compagni più fidati.
Mi perseguitano perfino quando dormo, mi appaiono sotto forma di sogni.
Sono sempre lì.
Mi impediscono di dimenticare."
Attraversare il deserto del dubbio, cercare la verità sulle proprie origini, forzare i silenzi di chi sa: "Quasi tutto è velocissimo", edito da Keller è una metafora senza tempo.
È il bisogno di ritornare all'amore, quello profondo, insaziabile, doloroso perchè proibito.
È la voce della devozione a chi ti è stato vicino nonostante i suoi limiti fisici e psichici.
È l'intreccio di storie in un'armonia dialettica che ricompone in un unico affresco l'identità di un popolo.
È la poesia di un abbraccio che supera i legami parentali, mostrando che l'affetto non è sancito da certificati di nascita.
È una foto sbiadita conservata come unica testimonianza dell'esistenza di una madre.
È il fuoco che brucia ma non distrugge la passione di due anime.
"La verità è sempre una sola. Altrimenti non si chiamerebbe verità."
Christopher Kloeble dimostra che esistono diverse sfumature del vero, alcune opache altre luminose.
Importante è ascoltare e cercare di comprendere cosa si cela dietro a scelte che sembrano aberranti.
Bisogna "spingere il mondo" fuori dal cerchio dell'ovvio, non smettere di cercare le vere radici, quelle che ti fanno sentire comunità.
Romanzo di formazione dove niente è scontato ed ogni pagina porta a un finale inaspettato e commovente.
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