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Visualizzazione dei post da dicembre, 2018

"Cinema la prima volta" Bernardo Bertolucci Minimumfax

"Cinema la prima volta", pubblicato da minimumfax, colma un vuoto, un'assenza che chi ha amato Bertolucci percepisce come spaesamento.  Bernardo "non ha età e ha tutte le età insieme": le parole di Tiziana Lo Porto nell'accorata postfazione racchiudono l'essenza di un artista che ha saputo rappresentare il nostro tempo. Lo ha fatto con quell'ardore e quella libertà intellettuale che lo rendevano speciale. Leggendo il libro entriamo con lui in sala di regia, condividiamo le sue scelte, percorriamo le sue incertezze, riassaporiamo l'emozione suscitata dai suoi film, quelle pellicole realizzate "non per esprimere pensieri ma per pensare, per capire prima che per imporre." Ogni intervista è una scoperta, il dialogo che ci coinvolge nel profondo. Ci invita a interrogarci sul ruolo dell'arte cinematografica, sulla necessità di rendere l'oggetto scenico proiezione del presente. Da Godart al neorealismo, alla collaborazione

"Giacinto" e "Batata"Graciela Beatriz Cabal LogosEdizioni

Leggendo "Giacinto" e "Batata", editi da LogosEdizioni, si ha voglia di tornare bambini per riacquistare la capacità di immaginare l'invisibile. Avere un amico sempre presente con il suo affetto, alter ego nei momenti di difficoltà.  Graciela Beatrix Cabal ha la capacità di inventare un universo a misura di bambino, dove il quotidiano si stempera attraverso la favola, le paure si sciolgono e ogni attimo viene illuminato dalla magia che solo le parole sanno regalare.  Testi semplici arricchiti dalle splendide illustrazioni di Giulia Pintus, trasformano la lettura in gioco. L'apprendimento si evolve in esperienza vissuta dai personaggi e diventa consapevolezza. Libri da coccolare, sfogliare e provare a reinventare. Per bambini che stanno imparando a crescere, che la notte rivivono i racconti e li trasformano in sogni. Per genitori che amano case affollate, figli creativi e le storie strampalate di cani, Re Magi e peluche che parlano.  Tu

"C'era il mare" Fulvio Ervas Marcos y Marcos

"Petrolchimici e alluminio, raffinerie e cantieri, fertilizzanti e plastiche", scorie ingombranti che si sono sostituite alla distesa azzurra. Una leggenda, il bisogno di immaginare una natura incontaminata? All'ispettrice Luana Bertelli piace pensare che a Marghera "Mar ghe gera". Nasce con questo artificio immaginifico "C'era il mare" edito da Marcos y Marcos. Un poliziesco che si diverte ad infittire la trama in una divertente ricerca di un bizzarro serial killer.  Tre omicidi dissimili nell'esecuzione ma incatenati dalla stessa misteriosa aura.  La morte è sempre accompagnata da messaggi simbolici che vanno letti come provocazioni. Il lettore viene continuamente coinvolto e costretto a sentirsi protagonista. A coordinare la risoluzione dell'enigma torna il commissario Stucky, sempre pronto a "sciogliere nel bicchiere di grappa un cucchiaino del tempo che passa." A fargli da spalla gli agenti Spreafico, Landrulli e Spere

"Dopo il diluvio" Leonardo Malaguti Exorma

Un'esplosione di immagini, personaggi, eventi in una trama che fin dalle prime pagine turba e incuriosisce. "Dopo il diluvio", pubblicato da Exorma, è romanzo perfetto per stile e creatività.  Riesce a cogliere l'anima del Paese, metafora del nostro Mondo che scrive la Storia su fogli soffocati da rabbia e rancore.  Leonardo Malaguti, finalista al Premio Neri Pozza, al suo esordio narrativo non si ferma a tracciare un percorso ma costruisce un castello di racconti perfettamente orchestrati. Il linguaggio è sciolto, veloce nei dialoghi, originale nel creare illusioni virtuali.  I pretesti narrativi sono infiniti: dal noir che rafforza il senso di spaesamento, all'indagine psicologica che non risparmia nessun personaggio. Ognuno ha una vividezza caratteriale, una macchia comportamentale e in questa necessità di mostrarsi caricatura di se stesso è tragicamente umano.  Lo scrittore bilancia parola e sceneggiatura, grottesco e reale in un crescendo pitto
"La memoria non fornisce alcuna prova della mia permanenza o della mia identità. Mi fa sentire e mi conferma la mia frammentazione e la mia storicità." Nel ripercorrere l'infanzia Annie Ernaux mantiene quello sguardo duro, provocatorio, distante che tanto amiamo.  "La vergogna" pubblicato da "L'orma Editore" spiazza il lettore, lo costringe ad interrogarsi su quella sottile, nascosta e dolorosa inesistenza del sè. Esistono gli altri, nel mondo perfetto delle regole borghesi e nell'ombra, come macchia indelebile, si staglia l'errore fatto di abitudini trasandate, "indegnità", "follia" che si appiccica lasciando scie vischiose. La scrittrice misurandosi con i ricordi crea un ponte tra prima e dopo, cerca di assorbire ogni gesto, ogni frammento dei suoi dodici anni.  La scrittura è aspra e nello scorrere delle immagini lascia poco spazio alle edulcorazioni sentimentali.  "Le parole che ritrovo sono opache,