Protagoniste indimenticabili
Trina e la testarda volontà di restare nella sua terra, mentre i fascisti impongono confini anche lessicali.
Trina e il dolore di madre che si espande e dilaga in lacrime nascoste.
Trina e l'amore per Erich, obbediente patto di sopravvivenza.
Trina e le donne di Curon che a lei attingono come sorgente di conoscenza.
Trina e la guerra che arriva inesorabile a cambiare i destini.
Trina e la fede in un Dio che è speranza.
Marco Balzano in "Resto qui", edito da Einaudi, ci permette di rivivere un periodo storico tragicamente offuscato. Lo fa dando voce a chi da sempre paga alti prezzi alle scelte scellerate della Storia.
Scegliendo un piccolo centro del Sudtirolo restituisce dignità a donne e uomini della Resistenza, dimenticati perché è stata la vita di ogni giorno espressione del dissenso.
Il romanzo ha un ritmo pacato, come una storia raccontata intorno al fuoco. Leggendolo si ritorna a ricordi d'infanzia, a voci amate che attraverso piccoli aneddoti ci insegnavano a difendere la nostra identità, ad amare i nostri boschi, i colori e le suggestioni del nostro passato.
Quel paesino resta nel nostro cuore, diventa parte di noi, proprio perché nella narrazione rompe i perimetri angusti del confine.
È Storia, è la nostra Storia.
È il coraggio di trasformare la parola scritta in ribellione da ogni forma di prevaricazione.
Trina e la testarda volontà di restare nella sua terra, mentre i fascisti impongono confini anche lessicali.
Trina e il dolore di madre che si espande e dilaga in lacrime nascoste.
Trina e l'amore per Erich, obbediente patto di sopravvivenza.
Trina e le donne di Curon che a lei attingono come sorgente di conoscenza.
Trina e la guerra che arriva inesorabile a cambiare i destini.
Trina e la fede in un Dio che è speranza.
Marco Balzano in "Resto qui", edito da Einaudi, ci permette di rivivere un periodo storico tragicamente offuscato. Lo fa dando voce a chi da sempre paga alti prezzi alle scelte scellerate della Storia.
Scegliendo un piccolo centro del Sudtirolo restituisce dignità a donne e uomini della Resistenza, dimenticati perché è stata la vita di ogni giorno espressione del dissenso.
Il romanzo ha un ritmo pacato, come una storia raccontata intorno al fuoco. Leggendolo si ritorna a ricordi d'infanzia, a voci amate che attraverso piccoli aneddoti ci insegnavano a difendere la nostra identità, ad amare i nostri boschi, i colori e le suggestioni del nostro passato.
Quel paesino resta nel nostro cuore, diventa parte di noi, proprio perché nella narrazione rompe i perimetri angusti del confine.
È Storia, è la nostra Storia.
È il coraggio di trasformare la parola scritta in ribellione da ogni forma di prevaricazione.
Maria Anna col suo solito spirito osservatore, e il suo modo pacato di esprimere concetti a volte difficili nel loro essere, Ha già detto tutto! Mi associo a quanto da lei detto.
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