"Sono vuoto. Distorto. Fuori fuoco. Fuori campo." Daniel e la sua voglia di capire regole di una società prevaricatrice. Unica certezza è il nucleo familiare, triangolo dove insieme a padre e sorella si cerca nell'isolamento quella pace negata da una assenza e da segreti che pian piano vengono alla luce. Fiona Mozley in "Elmet", edito da Fazi, esordisce con una prova narrativa che ha una struttura a spirale. Alla base il presente che appare incerto, abitato da figure losche e all'apice un viaggio di ricerca. Due schemi che si congiungono grazie ad una scrittura molto descrittiva. Pennellate di colore vivacizzano un paesaggio che nella sua oscurità delimita evidenti metafore. È l'uomo nell'atavico scontro con la Natura, è il sangue di morti inattese, il rumore della tempesta che si espande come macchia, peccato originale, perdita dell'innocenza. "Ho trascorso tutta la vita a interpretare la parte di qualcun altro. A mettere in ...
Le recensioni dei libri che amo