"L'ipocrita"
Jo Hamya
Feltrinelli Editore
"Scrivere è difficile, si fa in solitudine e, quando viene pubblicato, il prodotto finito annega tra i flutti del consumismo elettronico new age."
Jo Hamya ha una scrittura moderna, critica, capace di mettere a fuoco i mali di una società che nello scontro generazionale non riesce a trovare una sua identità.
L'autrice, giornalista affermata, trasforma il romanzo in una dissacrazione del nucleo familiare.
Lo fa con intelligenza e sagacia mostrando le tensioni mai affrontare.
"L'ipocrita", pubblicato da Feltrinelli Editore grazie alla traduzione di Ada Arduini, è un romanzo specchio.
Da un lato un padre, romanziere in declino, dall'altro la figlia drammaturga.
L'ambientazione in tempo di COVID aumenta l'atmosfera rovente dove esistono più verità.
La prima pièce teatrale della protagonista è la rivisitazione di un episodio del passato che ha creato una frattura con la figura paterna.
Quell'evento traumatico ricostruito è una resa dei conti non solo nei confronti di colui che l'ha concepita ma anche e soprattutto è il bisogno di liberarsi da un'ossessione.
Ad assistere allo spettacolo il padre che vede riflessa una sua immagine senza riconoscerla.
Fuori campo ma certamente co-protagonista è la madre che dopo la separazione dal marito ha imparato a mettere in discussione il suo ruolo nel triangolo affettivo.
È il lettore che dovrà scegliere chi è il vero ipocrita.
Ma non è questo l'unico obiettivo dell'autrice.
Attraverso continui cambi di prospettiva retti magistralmente ci dimostra che non ci sono verità assolute.
Ognuno si costruisce il suo bagaglio di menzogne e fraintendimenti per sopportare il peso del passato.
Il testo originale, aspro e al contempo divertente ci invita a riflettere sulla sostanza dei nostri ricordi e forse a prendere le distanze da ciò che ci ha fatto soffrire.
Da leggere assolutamente!
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