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"A letto nel Medioevo" Chiara Frugoni il Mulino

 


A letto nel Medioevo" Chiara Frugoni il Mulino





"Rìspetto alla Francia dove è privilegiato il letto con cortine e cielo di stoffa, in Italia, a meno di non essere davvero molto ricchi, nel XIV secolo un buon letto è fatto di un solido legno ed è circondato da cassapanche, senza che vi sia alcuna protezione in tessuto, soprattutto sopra la testa del dormiente.

Al massimo possiamo trovare una tenda scorrevole su anelli infilata a un bastone fissato ai lati delle pareti, come per esempio nella Nascita di Giovanni Battista in un messale miniato a Firenze nella prima metà del XIV secolo."


"A letto nel Medioevo Come e con chi", pubblicato da il Mulino, è uno scrigno prezioso.

Un viaggio interattivo all'interno di un periodo storico che svela abitudini e condizioni sociali.

Un secolo oscuro illuminato da uno sguardo trasversale molto originale.

Non il solito trattato di nozioni ma la rivisitazione critica della struttura civica, dei gusti, di quei dettagli minuziosi che ci avvicinano alla cultura con gioia e un pizzico di brio.

La suddivisione in capitoli da spazio a vari argomenti dove protagonista è sempre l'essere umano con i suoi vezzi e i suoi capricci.

Viene fuori un disegno articolato che racconta amore e disamore, commedia e tragedia, pudicizia e peccato.

Partendo dall'osservazione delle miniature con un'attenzione particolare allo studio delle opere si arriva ad una visione antropologica molto interessante.

La camera come spazio di intimità e di congiure, di relazioni amorose e di forti desideri, di preghiera e di incantamento.

Tante le storie, innumerevoli i personaggi e tanti curiosi aneddoti rendono il testo godibilissimo e appassionante.

Il rapporto tra coniugi, le differenze di genere, l'ingerenza della Chiesa, la psicologia dei pittori che modulavano luci e ombre, colori forti e smorzati per creare l'atmosfera.

Chiara Frugoni, insegnante di Storia Medievale nelle Università di Pisa, Roma e Parigi, ci ha consegnato un'opera raffinatissima.

Ha aperto una strada insolita: la conoscenza attraverso l'osservazione e lo studio approfondito dei reperti.

Ha saputo raccontare l'arte con passione, ha dimostrato che ogni tempo è frutto di infinite influenze.

Che il passato va vissuto con curiosità e ardore.

A lei che non è più tra noi il mio plauso e la mia gratitudine.

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