Passa ai contenuti principali

 


"Nuoto libero" Julia Otsuka Bollati Boringhieri 





" Quasi sempre, in piscina, riusciamo a lasciarci alle spalle i problemi della terraferma.
Pittori falliti diventano eleganti ranisti.
Professori precari fendono l'acqua come squali, a velocità mozzafiato.
La direttrice del personale fresca di divorzio afferra una sbiadita tavoletta di polistirolo rosa e scalcia impunita."


Lasciarsi andare, dimenticare il presente, allentare le tensioni.
Entriamo anche noi nella piscina sotterranea, ci muoviamo con  una ritrovata armonia.
Corpo e mente si congiungono, le sinapsi si attivano.
Accanto a noi una comunità che condivide lo stesso spazio e l'identico bisogno di pace.
La prima persona plurale sottolinea un'appartenenza temporanea.
Ci guardiamo senza percepire imperfezioni e ansie.
Ognuno ha i suoi orari, le sue piccole abitudini.
Ci colpisce Alice, non più giovane.
In lei rivediamo qualcosa di familiare.
In questa perfezione geometrica si insinua una crepa.
Prima piccola, poi sempre più grande.
Il luogo diventa inagibile e tutto sembra finito.
Ma è solo l'inizio di un'altra incredibile storia.
Quella donna che ci ricordava il tempo che passa sarà protagonista insieme alla figlia.
La resa dei conti è arrivata e il passato si presenta con i suoi fantasmi.
Bisogna fermare il ricordo che fugge aggredito dalla dimenticanza.
Sarà la parola ad unire ciò che è disgiunto mentre la voce narrante fa virare la narrazione.
Un'indagine psicologica che lascia senza fiato e impone l'ascolto.
Dopo "Venivamo tutte per mare", romanzo corale con forti connotazioni storiche, torna in libreria Julie Otsuka.
"Nuoto libero", pubblicato da Bollati Boringhieri e tradotto brillantemente da Silvia Pareschi, è esperienza sensoriale indimenticabile.
Impareggiabile la cadenza che sa accelerare e decelerare, le inversioni linguistiche, la capacità di congiungere scenari differenti.
Siamo soggiogati, attratti, colpiti.
Commossi, felici, partecipi.
Sappiamo di aver conosciuto il momento supremo in cui la carne non è vincolo e catena.
Abbiamo imparato che il tempo si flette, si deforma, si modifica.
Abbiamo sentito l'abbraccio di chi con coraggio affronta i suoi demoni.
Bellissima prova letteraria, complimenti!






Commenti

Post popolari in questo blog

"I lupi dentro"Edoardo Nesi La Nave di Teseo

  "I lupi dentro" Edoardo Nesi La Nave di Teseo Non credo che "I lupi dentro", pubblicato da La Nave di Teseo, chiuda un cerchio. È il teatro che irrompe con la sua vitalità in una brillante ricollocazione dei personaggi che già conosciamo. Torna Fede Carpini che avevamo incontrato in "Fughe da fermo". Cambia lo scenario storico e politico, resta un'elegia malinconica che pervade le pagine. Si è conclusa un'epoca lasciando macerie e nelle vicende del protagonista è inscritta la traiettoria italiana. Ancora una volta Edordo Nesi ci regala un romanzo collettivo, una voce corale dove la memoria è un pericoloso cunicolo. Giocando sul passato e sul presente, sui cambiamenti di tonalità, sui falsi miti degli anni Ottanta, l'autore scolpisce quel che eravamo e quel che siamo diventati. Il tracollo economico è solo un pretesto per accendere le luci su un'economia che ha spazzato via un apparato produttivo fertile e creativo. Lo scrittore registra c

"Tutto qui" Nicola Guarino Graphe.it Edizioni

  "Tutto qui" Nicola Guarino Graphe.it Edizioni  "È così Napoli, una voce che si spande vanamente." La scrittura di "Tutto qui", pubblicato da Graphe.it Edizioni, ha la consistenza di una brezza che si posa sugli oggetti con leggerezza. Di un canto d'altri tempi. Di profumi dimenticati. Di incontri che sfumano nel ricordo. Di sogni che si scontrano col reale. Di strade dove ognuno segue la sua ombra. Di silenzi assordanti. Di amori sfioriti e di abitudini stancanti. Di musiche segrete. Di partenze e scomparsi senza nome. Di stelle e di cieli infiniti. Di solitudini struggenti e di rimpianti nei cassetti. Nicola Guarino costruisce i racconti come fossero spezzoni di film. Li colloca in un Sud sconosciuto, filtrato dalla poetica di una memoria ancestrale. Un gesto, un incedere, un dettaglio nella perfezione di uno stile narrativo compatto e mai artefatto. Fotografie che " salvano dalla morte e dall'oblio."

"Il passeggero" Cormac McCarthy Einaudi Editore

  "Il passeggero" Cormac McCarthy Einaudi Editore  " L'abisso del passato nel quale il mondo precipita. Tutto che svanisce come se non fosse mai esistito. Difficilmente vorremmo conoscere noi stessi com'eravamo in passato e tuttavia piangiamo i tempi andati." Sedici anni: l'attesa del nuovo romanzo di Cormac McCarthy ci è sembrata infinita. Leggendo "Il passeggero", pubblicato da Einaudi Editore grazie alla traduzione di Maurizia Balmelli, comprendiamo il lungo silenzio dell'autore. La nuova prova letteraria è una vertigine, un viaggio nei territori dell'ignoto, una sperimentazione culturale. Più tematiche creano una stratificazione di generi e stili. Mi piace immaginare che Bobby Western sia il nostro alter ego. La trama molto articolata e movimentata è decisamente fondamentale ma c'è molto altro. Il protagonista è un pellegrino, assetato di sapere. La missione di recupero del jet affondato al largo della baia del Mississippi intro