"Ci si dimentica che la vita è una serie di attimi da vivere nel presente."
In "Idda", pubblicato da Einaudi nella Collana Stile Libero, si assiste ad un capovolgimento di prospettiva, una lenta, inesorabile, progressiva rotazione del rapporto uomo tempo.
Michela Marzano, con una scrittura lineare, ci regala un romanzo filosofico. Lo fa partendo dalla protagonista che, incapace di accettare ricordi d'infanzia, prova a cancellare il prima.
Fugge in Francia e cerca di annullare il linguaggio, le persone, i colori della sua Puglia.
Un processo di spoliazione, raccontato con parole che arrivano come fulmini.
Scombinare la trama, si insinuano nella storia d'amore con Pierre, si incagliano nella mente creando una barriera protettiva.
In questa feroce necessità si palesa un tema forte, divisorio. È come se la personalità, scegliendo l'oblio, si imponesse una riduzione, un taglio.
Ma "gli oggetti sono carichi di memoria, continuano a dialogare con noi anche quando sembrano privi di voce e di anima".
E il gelo di figure volutamente cancellate avvolge come un manto di ghiaccio.
Con grande acume narrativo la scrittrice inserisce nella storia un personaggio affetto da un disturbo degenerativo, persa in un mondo che non ha più confini temporali.
Annie con quel suo tornare bambina, le frasi smozzicate, la gestualità ridotta all'essenziale si fa ponte per una rinascita.
La vita di questa donna riportata alla luce attraverso lettere e una laboriosa ricerca di segni che uniscano e assolvano, ricompongano e mettano in luce anche le ombre, diventa simbolo di un'altra necessaria riappropriazione.
Ed ecco che riappare la madre, i momenti tragici di una morte ingiusta. Ma soprattutto ritornano le carezze, la voce, il bisogno di tornare a sentirla vicina.
"Quand'è che è vera una famiglia? È questa la potenza narrativa di Michela. Lanciare interrogativi, spezzare quell'opacità che ci impedisce di chiamare i sentimenti con i propri nomi, sfidare il non detto.
"E se la parte autentica di ognuno di noi fosse nascosta proprio finchè ci sforziamo di controllare tutto"?
Cosa è il controllo, quanto costa, cosa ci nega?
Il finale? Leggetelo, sarà la redenzione del fonema, la libertà di piangere, la voglia di pensare ad un futuro senza inibizioni interiori.
Perdersi per ritrovarsi, tornare per riconquistare ogni pezzo della propria esistenza.
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