Pubblicato da Fazi "Nel cuore della notte" ha il pregio di mantenere lo schema del classico e di leggersi come se la storia fosse scritta per noi.
L'attualità del testo non è solo legata alle tante riflessioni sulla guerra, vista come una furia che entra nelle esistenze senza lasciare spazio alla consapevolezza. È un elemento estraneo, una disarmonia nell'equilibrio della comunità.
Rebecca West sorprende per la scelta di aggettivi ed espressioni verbali che fanno parte del nostro lessico.
Descrive personaggi che meriterebbero di salire su un palcoscenico dando vita ad una commedia veloce, divertente e analitica.
Le figure maschili restano in ombra ed è una necessaria manipolazione della realtà vissuta dalla scrittrice.
La sua è una scrittura di appropriazione dell'identità femminile, più marcata nella protagonista.
Per identificare nelle altre donne lo scatto in avanti bisogna cogliere fra le righe un ribollire interiore, lento e costante.
Libro di formazione che si stacca dai canoni usuali, basta leggere con attenzione le pagine iniziali per comprendere l'ironia e forse anche una certa maliziosa dissacrazione del mondo ovattato dell'infanzia.
Si può descrivere con tanta arguzia "l'insolenza"? Solo una delle tante caratterizzazioni dei difetti di un'umanità osservata con sguardo libero da pregiudizi.
Merita attenzione "la madre" e nella sua incertezza quasi paurosa cogliere il gioco dialettico del testo. Due generazioni che si confrontano, madre e figlia, e nella diversità mostrano ogni angolo nascosto della personalità.
Di "Nel cuore della notte" si potrebbe parlare per ore perchè tanti sono gli accorgimenti letterari.
Un suggerimento: godetevelo come succede con quelle storie che non si dimenticano perchè rappresentano un cambiamento di stile e di prospettiva. Nell'abbraccio finale c'è la certezza che finchè si ha il coraggio di raccontare vita e morte si intersecano in eterno.
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