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"Io Khaled vendo uomini e sono innocente" Francesca Mannocchi Einaudi Stile Libero






"La lingua del deserto è una profezia.
Ma parla solo a chi la vuole ascoltare"

La nenia confortante della saggezza antica ci accompagna e ci sorregge quando la verità si fa scomoda e dolorosa.
"Io Khaled vendo uomini e sono innocente" pubblicato da Einaudi nella Collana Stile Libero è una testimonianza che lascia senza respiro, composta da mille storie che si uniscono nel racconto del protagonista.
Un lungo monologo che racconta la verità sulla Libia, quella verità che noi occidentali preferiamo ignorare.
Gheddafi che edificò il suo potere attraverso la paura, la rivoluzione trasformata in una guerra civile, l'arroganza di vecchi e nuovi colonizzatori. Tutto si colora di morte e di violenza, mentre il silenzio viene frantumato dal rombo delle armi.
Francesca Mannocchi ha trasformato la sua esperienza di vita in un paese che non ha più identità in un romanzo della Memoria, perchè "senza memoria non c'è libertà." 
Non giudica nè assolve, riporta gli eventi in una successione cronologica impeccabile.
Guida i lettori tra "le case senza muri", permette di riflettere sulle radici della colpa. 
Chi è Khaled? Cosa lo ha portato a diventare "traghettatore di uomini"? Quanto ha influito nelle sue scelte la vigliaccheria del padre, la rassegnazione della madre?
Perchè mentre i connazionali scappano, certi di non avere futuro, lui resta, guardiano impassibile, nella casa del dolore?
La sua voce è ferma, implacabile con i vigliacchi e con i profittatori.
Non crede negli eroi e non sa provare compassione.
Organizza i viaggi verso l'Europa e nella sua freddezza leggiamo la nostra indifferenza. Come lui non vogliamo conoscere cosa spinge uomini e donne a fuggire. 
Vogliamo dimenticare i loro corpi gonfi d'acqua, le violenze subite, le ultime preghiere prima di affogare.
Entriamo nei centri di detenzione, in quelle stanze sudice dove "i negri" vivono ammassati, dove le donne vengono stuprate, viviamo uno spettacolo surreale.
"Siamo tutti piccoli dittatori di noi stessi", prigionieri di pregiudizi che velano cosa succede dall'altra parte del mondo. 
Nessuno ci assolverà se non impareremo a liberarci della nostra pelle di "camaleonti."
Grazie a Francesca per averci regalato un libro indimenticabile, scritto con il cuore e la mente, che forse ci farà tornare umani. 


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