"Delitto impunito" Georges Simenon Adelphi Editore
Élie e l'amore impossibile per Louise, figlia della proprietaria della pensione dove alloggia.
Quando arriva un nuovo ospite le carte si ingarbugliano.
Cresce il sospetto che tra i due giovani ci sia un'intesa.
I pensieri diventano ossessivi, il terrore di perdere l'esile speranza di attenzione si fa brace che cova rabbia e odio.
Bisogna eliminare colui che rappresenta il nemico.
"Delitto impunito", pubblicato da Adelphi Editore grazie alla traduzione di Simana Manbrini, gioca sulla psicologia del protagonista.
Incerto, goffo, incapace di sciogliere la tensione emotiva.
Compie un gesto estremo per punire l'uomo che è altro rispetto a lui.
Vuole uccidere ciò che non sarà mai.
La trama sembra conclusa ma Georges Simenon riesce ad inventare percorsi alternativi.
Il passato presenta sempre i conti in sospeso e...
La struttura narrativa ha una strana circolarità.
Inizio, finale, inizio.
In questa manipolazione del tempo cambiano i luoghi e le atmosfere.
Resta come un sedimento il delirio di Élie, figura complessa, piena di ombre e di rimpianti.
Sembrano secondarie le figure femminile ma ad osservarle in controluce sono loro a spingere l'evoluzione del testo verso direzioni distorte.
Ideale per chi non conosce i propri lati oscuri, per chi ama confrontarsi con le ombre che si annidano nella propria anima.
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