"I ragazzi addormentati" Anthony Passeron Guanda Editore
"Scrivere era l’unica soluzione per evitare che la storia di mio zio e quella della mia famiglia sparissero con loro e con il paese. Per mostrare loro che la vita di Désiré rientrava nel caos del mondo, un caos di fatti storici, geografici e sociali. E per aiutarli a liberarsi dal tormento, a uscire dalla solitudine nella quale li avevano sprofondati il dolore e la vergogna. Per una volta saranno al centro della mappa e tutto quello che di solito attira l’attenzione verrà invece relegato ai margini, alla periferia."
Anni Ottanta.
Un borgo in Provenza.
Vecchie foto e strani silenzi.
Provare a capire cosa ha intrappolato in un gorgo di omissioni la propria famiglia.
Sciogliere il mistero sull'esistenza di Désiré, zio paterno.
"I ragazzi addormentati", pubblicato da Guanda Editore grazie alla traduzione di Chiara Manfrinato, riesce a rendere collettiva una vicenda personale.
La storia di Désiré è quella di tanti giovani che si drogano
Una siringa infetta e l'infezione di HIV.
Per la famiglia è uno shock e una vergogna.
Mentre iniziano i primi studi per comprendere la malattia la solitudine dei malati crea uno spartiacque che li confina nel mondo dei colpevoli.
Con una scrittura densa e carica di pathos Anthony Passeron, al suo esordio narrativo, ci regala il ritratto di un'epoca tormentata.
Forte è il conflitto generazionale e i linguaggi diventano incomprensibili.
Solo paura che si trasforma in un muro di ostilità.
Sullo sfondo i dubbi e i passi incerti della scienza.
Un romanzo poetico e al tempo stesso privo di retorica.
Un omaggio ai tanti che si sono persi per le strade della polvere bianca.
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