"I gentiluomini di fortuna"
Nadifa Mohamed
Fazi Editore
La scrittrice somala Nadifa Mohamed riporta alla luce un fatto di cronaca e attraverso una scrittura lucida, fulminante ci restituisce la storia di un uomo accusato ingiustamente di omicidio.
La colpa di Mahmood Mattan è quella di essere nero in una società fortemente razzista.
Un uomo semplice che vive di espedienti e cerca di riconquistare la moglie Laura, gallese bianca.
L'omicidio di una negoziante ebrea è il pretesto per trasformare un innocente in colpevole.
"I gentiluomini di fortuna", pubblicato da Fazi Editore grazie alla traduzione di Silvia Castoldi, è ambientato a Cardiff nel 1952.
L'autrice mostra una giustizia dominata dai pregiudizi, pronta a sacrificare l'anello debole in un paese incapace di guardare oltre i vetri opachi della menzogna.
Assistiamo al dramma di un uomo che fino all'ultimo crede nella verità riuscendo a mantenere la dignità e la fermezza.
Verrà condannato e giustiziato e solo grazie alla moglie verrà prosciolto.
Ma è troppo tardi, il cielo si è oscurato lasciando un senso di infinita desolazione.
Un romanzo potente, vivido, veloce dei dialoghi.
Una testimonianza che ancora oggi deve farci riflettere.
Da leggere per imparare a non lasciarci guidare da una subcultura che non accetta il diverso.
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