Passa ai contenuti principali

Capitalismo woke Carl Rhodes Fazi Editore

 

Capitalismo woke Carl Rhodes Fazi Editore 





"La mia intenzione è quella di svelare e comprendere meglio le origini, il funzionamento e le debolezze del capitalismo woke. Alcuni potrebbero considerarla un’impresa negativa o cinica. Non è questo il suo intento."


Carl Rhodes, docente di Teorie dell'Organizzazione all'University of Technology di Sydney, ci regala un testo illuminante.

Usando gli strumenti della conoscenza delle strategie aziendali svela il cambiamento di passo nei confronti delle tematiche sociali.

Tanti gli esempi esplicativi di grossi marchi interessati alla crisi ambientale, alle differenze di genere, al razzismo.

Una spinta progressista o qualcosa di più inquietante?

Partendo dal significato della parola woke, che faceva parte del lessico afro americano degli anni 60 fino ad arrivare ai giorni nostri l'autore fa un'analisi semantica del fonema.

Cosa significa essere svegli rispetto ai mutamenti e alle nuove sfide sociali e quali implicazioni potrà avere quando sarà il potere economico ad orientare la nostra cultura?

"Capitalismo woke", pubblicato da Fazi Editore nella Collana Le terre, ha una dialettica piana, fornisce indicazioni per la riflessione, mostra senza enfasi un modello che potrebbe degenerare.

Certamente il testo sarà frutto di dibattito e di posizioni divergenti.

A me ha convinto e vi invito a leggerlo perché apre una finestra innovativa sui fenomeni che investono le società occidentali.

Il rischio di una ingerenza strategica è quello di creare un'egemonia che sempre di più rafforza il  Pensiero Unico e cosa ancora più grave annullare le differenze tra politica ed economia.

Molto interessante la prefazione di Carlo Galli.

Complimenti all'autore che ha saputo rendere concetti che potrebbero sembrare ostici.

"Le grosse imprese e i miliardari utilizzano la propria forza economica per infiltrarsi nella sfera politica e controllarla. In nome della democrazia e per il bene della maggioranza, questo capitalismo deve essere contrastato."




Commenti

Post popolari in questo blog

"I lupi dentro"Edoardo Nesi La Nave di Teseo

  "I lupi dentro" Edoardo Nesi La Nave di Teseo Non credo che "I lupi dentro", pubblicato da La Nave di Teseo, chiuda un cerchio. È il teatro che irrompe con la sua vitalità in una brillante ricollocazione dei personaggi che già conosciamo. Torna Fede Carpini che avevamo incontrato in "Fughe da fermo". Cambia lo scenario storico e politico, resta un'elegia malinconica che pervade le pagine. Si è conclusa un'epoca lasciando macerie e nelle vicende del protagonista è inscritta la traiettoria italiana. Ancora una volta Edordo Nesi ci regala un romanzo collettivo, una voce corale dove la memoria è un pericoloso cunicolo. Giocando sul passato e sul presente, sui cambiamenti di tonalità, sui falsi miti degli anni Ottanta, l'autore scolpisce quel che eravamo e quel che siamo diventati. Il tracollo economico è solo un pretesto per accendere le luci su un'economia che ha spazzato via un apparato produttivo fertile e creativo. Lo scrittore registra c

"Tutto qui" Nicola Guarino Graphe.it Edizioni

  "Tutto qui" Nicola Guarino Graphe.it Edizioni  "È così Napoli, una voce che si spande vanamente." La scrittura di "Tutto qui", pubblicato da Graphe.it Edizioni, ha la consistenza di una brezza che si posa sugli oggetti con leggerezza. Di un canto d'altri tempi. Di profumi dimenticati. Di incontri che sfumano nel ricordo. Di sogni che si scontrano col reale. Di strade dove ognuno segue la sua ombra. Di silenzi assordanti. Di amori sfioriti e di abitudini stancanti. Di musiche segrete. Di partenze e scomparsi senza nome. Di stelle e di cieli infiniti. Di solitudini struggenti e di rimpianti nei cassetti. Nicola Guarino costruisce i racconti come fossero spezzoni di film. Li colloca in un Sud sconosciuto, filtrato dalla poetica di una memoria ancestrale. Un gesto, un incedere, un dettaglio nella perfezione di uno stile narrativo compatto e mai artefatto. Fotografie che " salvano dalla morte e dall'oblio."

"La chiave di Berlino" Vincenzo Latronico Einaudi Editore

  "La chiave di Berlino" Vincenzo Latronico Einaudi Editore  "Di me non sapevo niente. O meglio: ciò che sapevo volevo dimenticarlo. Trasferendomi a Berlino speravo di scoprire qualcosa osservandomi in un contesto alieno, come nell'esperimento di un chimico che esplora le proprietà di un reagente nuovo." Abbandonare un futuro forse già scritto, scegliere un luogo che allontana da ogni idea di appartenenza, vivere lo spazio vuoto e provare a riempirlo. "La chiave di Berlino", pubblicato da Einaudi Editore nella Collana Frontiere, è un viaggio antropologico. Una analisi del contesto sociopolitico, una rappresentazione del cambiamento culturale delle città europee. Partendo dall'esperienza personale Vincenzo Latronico coglie il vulnus di una generazione che ha visto sfiorire i propri ideali. "La nostra non era superficialità o trascuratezza: nel trasferirci, per molti versi, avevamo scelto di vivere una vita lontana dall'impegno politico. Ave