"Baumgartner" Paul Auster Einaudi Editore
"Vivere è provare dolore, si era detto, e vivere con la paura del dolore significa non voler vivere."
Leggere "Baumgartner", pubblicato da Einaudi Editore grazie alla traduzione di Cristiana Mennella, significa imparare a non arrendersi al dolore.
Accettarlo dopo averlo spezzato in frammenti, accoglierlo come "arto fantasma", purificarlo dalle scorie vittimistiche.
Il protagonista, che dà il nome al romanzo, è un anziano professore di filosofia al quale ci affezioniamo subito.
Seguiamo i suoi pensieri come fossero i nostri, lo vediamo muoversi per la casa come un bambino sperduto, sentiamo nostra la perdita della moglie Anna.
Nella gestualità a tratti svagata percepiamo il bisogno di riannodare i fili del passato.
Quell'amore assoluto e infinito scalda il cuore, insegna cosa significa abbandonarsi all'altro, scegliere giorno dopo giorno la strada della condivisione.
È presente la morte come un vuoto fatto di Nulla ma c'è una visione sublimata che permette una comunicazione che va aldilà del possibile.
Paul Auster ci regala un'opera grandiosa, un insieme di riflessioni sul tempo presente e su quello scomparso, sulla forza della memoria, sulla forza liberatoria della scrittura.
Pagine sublimi cariche di poesia, vibrazioni dell'animo, redenzione e vittoria della vita sulla morte.
Alcuni passaggi sono così intensi che si sente la necessità di rileggerli più volte.
Una lezione indimenticabile di una grande maestro della parola scritta.
Abbiamo la conferma che è immenso "il potere dell'immaginazione."
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