"I giorni del mare" Pierre Adrian Atlantide
"La villa sembrava appartenere a tutti e a nessuno, e si era sempre sicuri che una volta arrivati non si sarebbe rimasti soli."
Una voce cristallina, luminosa.
La perfezione linguistica, la purezza delle frasi, il respiro ampio della vera Letteratura.
"I giorni di mare", pubblicato da Atlantide grazie alla traduzione di Maria Sole Iommi, è la poetica del tempo.
Un tempo inesorabile che lascia segni sui volti ma non scalfisce gli oggetti.
Resta la grande casa ed è approdo sicuro per chi arriva.
Immutata, addobbata "con sobrietà e senza agio", è luogo che santifica il nucleo familiare.
A lungo assente il protagonista torna e nelle stanze cerca frammenti del suo passato.
Ogni volto conferma la sua appartenenza, un'identità che nessuno può negargli.
Agosto con la sospensione dei giorni, i colori e i profumi della Bretagna.
Le cangianti sfumature del mare che sa essere "trasparente e glaciale", il sole e i suoi riflessi, l'imperturbabile eleganza della nonna: foto che appaiono e scompaiono come in un gioco di magia.
A dirigere questa orchestra di suoni e di impressioni Pierre Adrian.
Uno scrittore che sa modulare la nostalgia ed il rimpianto, sa fermare l'immagine creando uno scenario proustiano.
Regala un testo folgorante, intenso, emozionante.
Ci invita a viaggiare a ritroso verso le origini, a cercare l'albero della meraviglia, a confrontarci con il bambino che è nascosto nel nostro cuore.
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