"Kabloona" Gontran de Poncins Adelphi Editore
"Al centro di questo libro non vanno i miei vagabondaggi o il mio stato d'animo.
Al centro devono stare gli eschimesi, con la loro vita e le loro caratteristiche, le loro riflessioni e ruminazioni, con la loro invincibile serenità a dispetto dell'esistenza più sfiancante mai vissuta da essere umano sulla Terra."
"Kabloona L'uomo bianco", pubblicato da Adelphi Editore grazie alla splendida traduzione di Marco Rossari, insegna a cercare l'anima dei luoghi e dei popoli.
A vivere il viaggio come vera esperienza di conoscenza, di incontro scevro da pregiudizi.
Il libro fu dato alle stampe negli Stati Uniti nel 1941, elemento importante per comprendere le innovazioni culturali e giornalistiche del testo.
Gontran de Poncins non si limita a registrare gli avvenimenti, li arricchisce grazie ad un profondo rispetto e da una sincera e limpida analisi.
La quotidianità, i rituali, la mancanza di gerarchie, il rapporto con la Natura vengono filtrate da una narrazione avvincente, a tratti poetica.
"In nessun luogo al mondo ho visto le stagioni esprimersi con tale autorità, ordinare con tale precisione e ineluttabilità che cosa dovesse fare l'essere umano per sopravvivere."
Questa continua prova di resistenza si sviluppa attraverso una coesione della comunità ed è una bella lezione di vita.
L'autore ci regala paesaggi che sembrano irreali.
Ma ciò che affascina è la capacità di raccontare il passaggio dalla luce al buio e in quel buio perdersi.
Da leggere come testimonianza per ritrovare la pace interiore.
Sarà difficile tornare al nostro mondo dopo aver subito una mimetizzazione.
Porteremo nel cuore quella comunione di anime che abbiamo sentito e ci ha fatto stare bene.
Interessanti i disegni come delle raffigurazioni schematiche di un modo di essere.
Commenti
Posta un commento