Quando il reale diventa insopportabile condanna e la dama nera appare con il suo mistero si ha voglia di immaginarsi altrove. Con "La metà di bosco" (Marsilio) Laura Pugno compie il miracolo inventando una favola intrisa di magia. La Grecia e i suoi colori abbaglianti ci accoglie invitandoci a lasciare ogni certezza. Tutto può accadere seguendo i personaggi.
Non è la trama ad attrarre ma il segreto che incombe mentre l'atmosfera assume i contorni di un romanzo gotico.
Con il protagonista si fugge verso quegli anfratti mai visitati dove vita e morte riescono a congiungersi.
La scrittrice cerca risposte al nulla che inghiotte l'esistenza, vaga nelle Isole dell'Impossibile, si diverte a creare una traccia inverosimile.
Nella figura del protagonista concentra il dubbio, la paura di lasciarsi andare. Non ci sono verità da salvare, bisogna correre liberi verso mete impossibili e vincere il timore di approdare dove la ragione si fa trasparente e cede il passo al sogno.
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