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"Black Village" Lutz Bassmann 66thand2nd







Entrando a "Black Village", bisogna abbandonare ogni residuo di realtà ed immergersi in una dimensione mai sperimentata prima.
66thand2nd con la pubblicazione di questo testo insolito continua a proporre in Italia una letteratura post esoterica.  
Chi ha già sperimentato la ventata innovativa delle opere di Antoine Volodine sentirà una affinità linguistica e immaginifica.
Lutz Bassmann riesce a rivoluzionare il nostro concetto di spazio e tempo, ideando un non luogo.

"L'incompiutezza era il solo ritmo cui potevamo tenerci aggrappati per misurare quel che rimaneva della nostra esistenza, l'unico tipo di misura all'interno dello spazio oscuro".

Questa malleabilità che permane come compagna di viaggio permette al lettore di annullare le riserve mentali e di affidarsi completamente accettando di penetrare l'indistinto. 
Myriam, Goodmann e Tassili sono gli anelli di congiunzione tra il nostro noioso quotidiano ed un Altrove dove non mancheranno le sorprese.
La descrizione iniziale di un antro scuro accresce la tensione emotiva e nasconde la necessità di creare una simulazione tutta da immaginare.
Vengono in mente riferimenti letterari che dall'origine della scrittura hanno voluto esplorare il mistero dell'oscurità, simbolica rappresentazione di un universo negato agli Umani.
Lo scrittore va oltre e sull'allegoria sottintesa non indugia.
La sua è pura ricerca di un nuovo modo di formulare il pensiero.
Discostandosi da Pessoa nell'utilizzo degli eteronimi e nell'elaborazione di strategie immaginifiche regala una sospensione, un'attesa.
Costruisce il romanzo come una tela che si compone lentamente. I racconti nel racconto, per la precisione "zaconti" invenzioni e associazioni libere.



"Le nostre storie si bloccavano di colpo e come senza ragione, ed era impossibile riprenderle. 
Quando cercavamo di riannodarle,  quelle si erano già disfatte, scurite e inafferrabili".

Se dietro questa affermazione ci sia un annullamento delle certezze non possiamo saperlo.
Intravediamo la distruzione di linee rette. Un inizio e tutti i finali possibili, l'inversione del ruolo di chi narra e di chi legge.
Succederanno eventi incredibili, conosceremo la fluidità della materia, i suoi lati sghembi, proveremo ad interpretare i segnali sottesi e usciremo con una consapevolezza nuova.
Non esistono regole e confini per la creatività.






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