Viaggiare con la Collana "The Passenger", ideata da Iperborea, è un'esperienza sempre ricca di sorprese.
Non la città da cartolina ma l'essenza nascosta, la lacerazione e il conflitto, il presente e il passato, le voci di scrittori e giornalisti che raccontano un luogo, un vissuto, un'indagine sociologica.
Ogni testo è ricerca della verità, del senso di comunità, del vuoto e del pieno, delle luci e delle ombre.
Leggendo "Berlino" si ha la sensazione di vivere una frattura profonda tra il prima e il dopo.
La caduta del Muro non è solo evento da festeggiare, è la memoria di una lesione profonda, è la paura che si ripeta l'orrore.
"Eravamo più che amici
Eravamo come fratelli
Per molti anni abbiamo cantato
Le stesse canzoni."
Una canzone ancora valida? Una gioventù che costruisce il futuro? Si può restare o si ha voglia di fuggire?
Il"Parco di Tempelhof" ha ancora la baldanza di considerarsi "spazio di libertà" o è semplicemente "il vuoto urbano più grande del mondo"?
"Non puoi attraversare indenne una ferita, e quella ferita è ovunque. Anche le cicatrici. Sono rimasti ancora vari piccoli posti di controllo, vuoti, inutili."
Le parole di Cees Nooteboom ci invita a riflettere sul ruolo che ha la Storia nel quotidiano, sulla difficoltà ad accettare l'Utopia.
Dagli anni novanta ad oggi cosa è cambiato? Una metropoli multietnica, una evoluzione semantica, una ricostruzione virtuale?
Le cartine, le foto, le statistiche, le tante curiosità regalano una visione antropologica completa, una panoramica che non si accontenta dei numeri ma mostra spesso una disarmonia tra bisogni del cittadino, promesse e servizi reali.
L'ultima chicca: i "Consigli d'autore" firmati da David Wagner.
Un libro, un film, un disco in attesa del prossimo "The passenger".
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