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"Il colibrì Sandro Veronesi La Nave di Teseo





"Non posso continuare.
Continuerò"




Le parole di Samuel Becket, scelte come esergo a "Colibrì", pubblicato da "La Nave di Teseo, preparano il lettore ad una lunga scalata.
Non ci sono scorciatoie nel romanzo di Sandro Veronesi: ci si incammina sapendo che ogni capitolo sarà esordio di un racconto dove si intrecciano emozioni e sentimenti forti.
Si percepisce già nel primo capitolo incontrando Marco Carrera.

"Il destino sta per travolgerlo".

Una visione filosofica che si snoda come un sudario, una continua lotta con la fatalità. In questo abbraccio che a volte opprime c'è sempre un barlume di luce.

"Anche nella situazione più disastrosa i desideri e i piaceri sopravvivono"

Marina, Adele, Luisa: figure frammentate, tratteggiate con umanità, denudate per mostrarne la profondità del disagio.
Ognuna nella sua ribellione ha una luce, quella luce di chi non sa accontentarsi.
Ma nel magma della narrazione si cela il bisogno di verità. È una ricerca affannosa che prevede delusioni e ferite.

"Sono ancora spaccato" e in questa affermazione la storia assume una dimensione universale.
Imparare a lottare, riconoscere la menzogna, accettare il cambiamento.
Con grande maestria lo scrittore inserisce una corrispondenza con la donna da sempre amata.
Pagine dove la poesia emerge e stempera quella tensione che pervade il testo.
Rileggendo "Terre rare" e "Caos Calmo" si percepisce che è avvenuta una svolta, un nuovo modo di sperimentare l'imprevisto. Un rinnovamento letterario che ancora una volta mostra la polifonia di Sandro.




Ogni urto "mi ha spostato di peso, sbattendomi letteralmente in un'altra vita, e poi in un'altra, e poi in un'altra, vite alle quali ho dovuto adattarmi brutalmente, senza mediationi".

Un messaggio forte che ci accompagnerà e non ci farà sentire soli quando saremo sconvolti dagli eventi.


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