"Diario"
Witold Gombrowicz
il Saggiatore
"Lunedì Io.
Martedì Io.
Mercoledì Io.
Giovedì Io."
Composto nell'arco di sedici anni, "Diario", pubblicato da il Saggiatore, curato da Francesco M. Cataluccio, tradotto da Vera Verdiani, è un'opera monumentale.
Leggere le 928 pagine significa affrontare le complessità dell'essere umano, attraversare il dubbio, mettere in discussione il concetto di letteratura.
Entrare nella dimensione nella quale l'Io è specchio di una cultura che sollecita, provoca, disarma.
Witold Gombrowicz ebbe un'esistenza complicata.
Il primo strappo fu rappresentato dall'esilio dalla Polonia.
L'Argentina fu una tappa importante ma non decisiva.
L'approdo in Francia segnò profondamente la sua scrittura che fu sempre diretta, provocatoria, disillusa.
Nei suoi scritti si evince la sconfitta che non fu mai resa incondizionata.
Il messaggio che ci regala è quello di liberare il pensiero, dargli spazio, farlo volare libero anche quando la Storia ci chiede asservimento e silenzio.
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