"Senti la sua paura": entri dentro quel circolo vizioso che trasforma ogni pensiero in un gigantesco, indefinibile incubo.
Peter Swanson è un maestro nel circoscrivere e rappresentare l'ansia provocata da uno stress post-traumatico.
Se non avete letto questo poliziesco labirintico, pubblicato da Einaudi nella collana Stile Libero, congegnato con una precisione di pezzi ad incastro, fatevi tentare.
Ogni personaggio può pericolosamente attrarre verso il precipizio di problemi irrisolti. È liberatorio osservarne le manie con una lente di ingrandimento, vederli agire spinti da impulsi indomabili.
Kate e la sua fame di pace, Corbin con troppi segreti, Alan e la timidezza di sguardi furtivi, rubati all'intimità altrui costituiscono tratteggi di personalità fragili, invischiati in un passato remoto che li schiavizza.
I fatti accelerano con colpi di scena che il lettore non si aspetta e in questa continuo, ripetuto movimento narrativo centrifugo le pagine scorrono, divorate dal desiderio di rispondere ad infiniti quesiti.
Lo scrittore sa inserire eventi che ad un primo sguardo sembrano accidentali, ma utili per spingere la trama verso un finale liberatorio.
Gli ingredienti del giallo ci sono tutti, sparsi all'interno del contesto seguendo una strategia precisa.
Importante è dare voce all'inconscio, mostrarlo senza reticenze.
Arrivare alla consapevolezza che la paura non è un mostro invincibile.
"Lascia che faccia il suo corso. Galleggiaci sopra. Cavalcala".
Un mantra da ripetersi lentamente cercando di ritornare a governare la propria vita.
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