Passa ai contenuti principali

"Stella Maris" Cormac McCarthy Einaudi Editore

 


"Stella Maris" Cormac McCarthy Einaudi Editore 





"Perché la gente non si interessa più alla scienza?

Le fa paura.

Spesso persino le persone colte preferiscono la follia."


Cormac McCarthy ha sempre cercato il punto di incontro tra finito e infinito.

I suoi libri non smettono di porci domande, di stimolarci a pensare senza pregiudizi.

Il suo mondo è stato un riverbero di luci e ombre ma è proprio attraverso il buio che abbiamo intravisto barlumi di verità.

"Stella Maris", pubblicato da Einaudi Editore grazie alla traduzione di Maurizia Balmelli, potrebbe essere considerato il punto di arrivo di una filosofia esistenziale.

Credo invece che l'opera insieme al precedente "Il passeggero" (Einaudi 2022) sia l'anello da cui partire per comprendere il percorso narrativo dell'autore.

Un libro multidisciplinare dove si concentrano quesiti e risposte, enigmi e sollecitazioni culturali.

Sulla scena due soli personaggi.

Alicia è "un'ebrea/ caucasica di vent'anni."

Le è stata diagnosticata "una schizofrenia paranoide con presenza ricorrente di allucinazioni visive e uditive."

Nel dialogo serrato con il dottor Cohen nella struttura ospedaliera che dá il nome al testo, scopriremo la complessità di un animo che viaggia con le sue ossessioni.

È lucida, presente a sè stessa, capace di interpretare i segni di quella che gli altri considerano una patologia.

Frasi brevi, punteggiatura ridotta all'essenziale, una cadenza ritmica, un percorso ideativo vivace.

Proprio in questa lingua essenziale si coglie la profondità e la lungimiranza di McCarthy.

La dicotomia tra realtà e rappresentazione è portata alle estreme conseguenze, resa visibile attraverso figure astratte.

La visione onirica è appena tratteggiata mentre forte è l'esplorazione dell'inconscio.

Ruolo fondamentale ha la matematica e il suo rapporto con la parola.

Non esiste amore profano, non si ha paura della morte.

Un inno alla scienza che forse potrà cambiare le sorti della terra.



Commenti

Post popolari in questo blog

"I lupi dentro"Edoardo Nesi La Nave di Teseo

  "I lupi dentro" Edoardo Nesi La Nave di Teseo Non credo che "I lupi dentro", pubblicato da La Nave di Teseo, chiuda un cerchio. È il teatro che irrompe con la sua vitalità in una brillante ricollocazione dei personaggi che già conosciamo. Torna Fede Carpini che avevamo incontrato in "Fughe da fermo". Cambia lo scenario storico e politico, resta un'elegia malinconica che pervade le pagine. Si è conclusa un'epoca lasciando macerie e nelle vicende del protagonista è inscritta la traiettoria italiana. Ancora una volta Edordo Nesi ci regala un romanzo collettivo, una voce corale dove la memoria è un pericoloso cunicolo. Giocando sul passato e sul presente, sui cambiamenti di tonalità, sui falsi miti degli anni Ottanta, l'autore scolpisce quel che eravamo e quel che siamo diventati. Il tracollo economico è solo un pretesto per accendere le luci su un'economia che ha spazzato via un apparato produttivo fertile e creativo. Lo scrittore registra c

"Tutto qui" Nicola Guarino Graphe.it Edizioni

  "Tutto qui" Nicola Guarino Graphe.it Edizioni  "È così Napoli, una voce che si spande vanamente." La scrittura di "Tutto qui", pubblicato da Graphe.it Edizioni, ha la consistenza di una brezza che si posa sugli oggetti con leggerezza. Di un canto d'altri tempi. Di profumi dimenticati. Di incontri che sfumano nel ricordo. Di sogni che si scontrano col reale. Di strade dove ognuno segue la sua ombra. Di silenzi assordanti. Di amori sfioriti e di abitudini stancanti. Di musiche segrete. Di partenze e scomparsi senza nome. Di stelle e di cieli infiniti. Di solitudini struggenti e di rimpianti nei cassetti. Nicola Guarino costruisce i racconti come fossero spezzoni di film. Li colloca in un Sud sconosciuto, filtrato dalla poetica di una memoria ancestrale. Un gesto, un incedere, un dettaglio nella perfezione di uno stile narrativo compatto e mai artefatto. Fotografie che " salvano dalla morte e dall'oblio."

"La chiave di Berlino" Vincenzo Latronico Einaudi Editore

  "La chiave di Berlino" Vincenzo Latronico Einaudi Editore  "Di me non sapevo niente. O meglio: ciò che sapevo volevo dimenticarlo. Trasferendomi a Berlino speravo di scoprire qualcosa osservandomi in un contesto alieno, come nell'esperimento di un chimico che esplora le proprietà di un reagente nuovo." Abbandonare un futuro forse già scritto, scegliere un luogo che allontana da ogni idea di appartenenza, vivere lo spazio vuoto e provare a riempirlo. "La chiave di Berlino", pubblicato da Einaudi Editore nella Collana Frontiere, è un viaggio antropologico. Una analisi del contesto sociopolitico, una rappresentazione del cambiamento culturale delle città europee. Partendo dall'esperienza personale Vincenzo Latronico coglie il vulnus di una generazione che ha visto sfiorire i propri ideali. "La nostra non era superficialità o trascuratezza: nel trasferirci, per molti versi, avevamo scelto di vivere una vita lontana dall'impegno politico. Ave