"La luce che manca" Nino Haratischwili Marsilio Editore
"Siamo sulla soglia della vita, all’inizio di un’amicizia che pretenderà tutto da noi, ma ancora non ne sappiamo nulla, non conosciamo le carte che la vita ci ha messo in mano, ancora la partita non è iniziata, ancora ci è permesso di essere libere, ancora ci è permesso di volere tutto, desiderare tutto."
Queto, Dina, Nene, Ira.
Bambine a Tbilisi, in Georgia.
Mentre la Storia si dipana cruenta, il tempo dell'infanzia è sperimentazione e ricerca del limite.
"La luce che manca", pubblicato da Marsilio Editore grazie alla traduzione dal tedesco di Fabio Cremonesi, è un gioiello letterario.
Un costrutto che si sviluppa su diversi piani, una voce narrante limpida e a tratti struggente, un linguaggio fluido, pastoso, emotivamente coinvolgente.
Il romanzo mostra le difficoltà dell'amicizia, le ferite del passato, la nostalgia per ciò che non c'è più.
Sarà una retrospettiva fotografica a Bruxelles, in territorio neutro, a riavvolgere i fili di un prima complesso dove i ricordi spesso sono pungenti.
Nino Haratischwili ancora una volta illumina il panorama culturale dando visibilità alle figure femminili.
Dopo il successo di "L'ottava vita" (Marsilio 2020), finalista del Deutscher Buchpreis, si conferma drammaturga dell'anima.
Da leggere per trovare quella scintilla che ci unisce e che ci permette di andare avanti e perdonare.
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