"Amor costante" Manuel Vilas Guanda Editore
"Perché bisogna misurare il tempo nel modo fissato dai governi, dalle società, dalle leggi, dalla storia? Si può liberare il tempo? Là dove per alcuni ci sono stati cento giorni, per altri ci sono stati cent’anni."
Nella sua nuova prova letteraria Manuel Vilas sceglie una protagonista femminile riuscendo a coglierne le asperità, i conflitti e le finzioni interiori.
Irene, cinquantenne, deve fare i conti con la morte del marito.
Una relazione appagante, esclusiva.
Come sopravvivere e come spegnere quel fuoco di passione che le arde dentro?
In una parabola ascendente la donna si concede, e nell'offrirsi cerca ciò che resta del suo uomo.
"La gravitazione erotica di tutto ciò che esiste, il progetto segreto della materia, l’Aleph, l’incantesimo incessante, gli stregoni e le streghe, la materia, quell’ordine, la carne, quel risultato della materia."
Un romanzo dissacratorio e bellissimo, poetico e sincero, sensuale e vertiginoso.
Piano piano nella narrazione entra in scena il dubbio come un tarlo che uccide ogni certezza.
La figura femminile si libera da strati di polvere e macerie, entra nel proprio cerchio magico e forse ritrova il senso della sua vita precedente.
Pagine fluide e incandescenti mentre il tempo si dissolve lasciando solo bolle evanescenti.
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