"La gabbia dei conigli" Tess Gunty Guanda Editore
"Pensare troppo può annientarti."
Nella tessitura di "La gabbia dei conigli", pubblicato da Guanda Editore nella Collana Narratori della Fenice, grazie alla traduzione di Alba Bariffi, esplodono frasi come illuminazioni.
Mentre la trama procede con andatura irregolare, dando spazio e visibilità ai personaggi, in un incessante cambiamento di prospettiva, il nucleo centrale del romanzo si va delineando lentamente.
Siamo in una cittadina dell'Indiana dove scorre il flusso di un cambiamento epocale.
A pagare le conseguenze culturali ed economiche saranno gli abitanti di una palazzina fatiscente.
Ognuno rappresenta un universo chiuso nelle proprie disavventure, in costante ricerca di equilibrio.
Eppure questa comunità di diseredati riesce a creare una sorta di dialogo.
Libro dell'anno per il New York Times, vincitore del National Book Award 2022, il testo vira verso la coscienza critica che piano piano va crescendo.
È come se la figura della giovane Blandine Watkins catalizzasse le energie residue di tutti.
Nella sua ricerca di uscire dal corpo c'è il bisogno di dare voce a quella spiritualità laica che si sta spegnendo.
Ogni capitolo contiene più storie e le ascoltiamo trasportati dalla scrittura mai simile a sè stessa di Tess Gunty.
Difficile credere che questa opera sia un esordio narrativo perché ha tutti gli attributi per essere definita come espressione della letteratura americana.
Pur differenziandosi nella modernità del linguaggio l'autrice scrive la storia di un paese complesso e conflittuale.
Un ultimo lampo di luce e forse qualcosa sta nascendo.
Un finale che rotola su sé stesso e riporta indietro la macchina narrativa.
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