"Chiamatemi Zebra" Azareen Van Der Vliet Oloomi Keller
"Come chiunque altro in questo universo insignificante, noi iraniani siamo una somma di tristi passati...
I nostri margini sono smangiati, non corrispondono, non combaciano."
Poetico e bellissimo, intenso e commovente, colto e variegato, "Chiamatemi Zebra", pubblicato da Keller Editore nella Collana Passi grazie alla traduzione di Gabriella Tonoli, è un capolavoro.
Nella scelta dei fonemi, nella rielaborazione storica e culturale, negli infiniti rimandi letterari, nella capacità di andare oltre i colori e i suoni, nella poetica della memoria, nella sintesi del percorso amoroso, nel desiderio di ricominciare, nello sguardo limpido rivolto al futuro, nelle giravolte intellettuali, nella voce carezzevole, il testo merita di essere letto e promosso.
Esilio e perdita, dolore e rassegnazione, coraggio e paura, rabbia e furia.
"Ero rinata dal cumulo di rovine come una Fenice, quel cumulo al quale avevo aggiunto la mia fredda crudeltà, la mia dannazione."
Bibi, chiamata Zebra, è emblema di chi non si arrende, dà un volto al nemico, chiama per nome la sua angoscia.
Un invito a credere nella parola che si tramanda e può cambiare il mondo.
Indispensabile per chi ama i libri e in questi trova conforto.
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