"Tracce dal passato" Louise Penny Einaudi Editore Stile Libero
"Non smettere mai di interrogarsi su ciò che accadeva davvero in quelle stradine tranquille.
In quelle case.
Nelle teste di quegli uomini e di quelle donne.
Osservare e ascoltare con dedizione.
Sapendo che comunque gli sarebbe sempre sfuggito qualcosa."
Si ferma il tempo leggendo Louise Penny.
Impossibile resistere alle sue trame sempre diverse e articolate, alla scrittura veloce, ai dialoghi fulminanti, alle battute ironiche, ai colpi di scena che fanno trattenere il fiato.
Il grande pregio della scrittrice canadese è quello di mostrare il lato oscuro dell'esistenza con la grazia e l'eleganza di chi descrive il male senza eccedere in particolari disturbanti.
Le sue pagine, anche quelle più tragiche, mantengono un equilibrio dialettico e stilistico, una distanza fisica.
E attraverso questa distanza il lettore riesce ad avere consapevolezza dell'orrore che sporca il mondo senza venirne contaminato.
L'ultima opera, "Tracce dal passato", pubblicato da Einaudi Editore nella Collana Stile Libero grazie alla traduzione di Letizia Sacchini, ne è prova tangibile.
Non è casuale la scelta di Three Pines come scenario dei noir.
Un luogo apparentemente tranquillo dove la comunità vive in sintonia.
Ma la belva del Male quando si risveglia mostra tratti violenti e orribili.
È come se l'autrice volesse metterci in guardia dalle acque quiete.
La morte di una donna e le violenze subite dai sui bambini.
Un tema forte narrato con umanità.
Un caso irrisolto per l'ispettore capo Armand Gamache ma sempre il passato ritorna inatteso e inquietante.
Il ritmo segue traiettorie sempre più veloci e mentre si aggiungono nuovi dettagli regalando una forte tensione emotiva il cerchio comincia a stringersi.
Louise Penny sa costruire l'attesa utilizzando strategie letterarie che hanno sempre risvolti sociali e suonano come messaggi in codice.
Splendida la figura di Gamache che in questa prova narrativa dà il meglio di sè.
Figura anomala nel panorama culturale dei detective riesce a farsi amare perché è spontaneo, sincero, appassionato e con un animo sensibile.
Per imparare che bisogna andare avanti.
"Adagio.
Ma sempre avanti."
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