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"Nessun amico se non le montagne" Behrouz Boochani Add Editore




 "Nessun amico se non le montagne" Behrouz Boochani Add Editore 






"Ho sopportato tanta cattiveria
Ho sopportato tante dure battaglie
Quindi sono preparato 
Sono preparato a essere gettato su quell'isola sperduta."

Behrouz Boochani è costretto a lasciare il Kurdistan perché perseguitato per la sua attività di scrittore e giornalista.
Un viaggio in mare dove la morte diventa compagna.
Vive la speranza di essere considerato rifugiato politico.
La politica australiana sceglie diversamente e lo confina nell'isola di Manus in Nuova Guinea.
"Nessun amico se non le montagne", pubblicato da Add Editore grazie alla traduzione di Alessandra Maestrini, è una testimonianza raggelante.
Scritto in farsi, la lingua degli oppressori e inviato attraverso messaggi whatsapp intreccia prosa e poesia con una armonia sublime.
Un testo di denuncia degli abusi perpetrati su innocenti, una meditazione sulla vita e sulla morte, sulla spersonalizzazione utilizzata per azzerare la dignità.
Il libro racconta la fratellanza tra simili, i piccoli atti di ribellione, il tempo lento, la paura e la prigionia.
All'autore siamo grati perché ci permette di conoscere i soprusi e le violenze fisiche e psicologiche, i traumi e la tenacia di coloro che non hanno voce.
Vincitore del Vittorian Prize for Literature questa monumentale opera ha oltrepassato l'oceano ed arriva a noi che abbiamo il dovere civico di farla conoscere ad altri.
Commovente la prefazione di Richard Flanagan:

"L'Australia ha imprigionato il suo corpo, ma la sua anima è rimasta quella di un uomo libero.
Le sue parole sono ora irrevocabilmente diventate le nostre parole, e quindi la nostra storia deve rendere conto della sua storia."

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