Passa ai contenuti principali

"La primavera degli scomparsi" Anna Kańtoch Voland Editore

 


"La primavera degli scomparsi" Anna Kańtoch Voland Editore 







"La vecchiaia ha pochi vantaggi – non crediate a chi vuole convincervi del contrario – nondimeno uno di essi è la conoscenza di sé stessi. 

Sapevo che se ora mi fossi tirata indietro, l’occasione persa mi avrebbe avvelenato gli anni che mi rimanevano da vivere."


Arriva in Italia grazie a Voland Editore e alla traduzione di Raffaella Belletti, il primo noir di una trilogia già pubblicata in Polonia con enorme successo.

"La primavera degli scomparsi" ha una trama insolita dove al mistero da risolvere si aggiunge un'accurata analisi del popolo polacco.

Splendida e indimenticabile la protagonista, Krystyna, anziana ex poliziotta che non ha mai dimenticato la scomparsa del fratello Romek.

Il tempo è passato ma la ferita non si è rimarginata ed una nuova traccia spinge la donna ad indagare.

Il ritmo è veloce, i dialoghi fanno da specchio ad un quadro antropologico e culturale del Paese.

In controluce la solitudine e lo spaesamento di chi non ha più un ruolo attivo nella società.

Anna Kańtoch ci insegna che il passato non si può cancellare e che finché c'è respiro non bisogna arrendersi ma cercare la verità.

Nel finale la curiosità dei lettori è tanta ma vi avviso.

Bisognerà aspettare il prossimo libro....


Commenti

Post popolari in questo blog

"I lupi dentro"Edoardo Nesi La Nave di Teseo

  "I lupi dentro" Edoardo Nesi La Nave di Teseo Non credo che "I lupi dentro", pubblicato da La Nave di Teseo, chiuda un cerchio. È il teatro che irrompe con la sua vitalità in una brillante ricollocazione dei personaggi che già conosciamo. Torna Fede Carpini che avevamo incontrato in "Fughe da fermo". Cambia lo scenario storico e politico, resta un'elegia malinconica che pervade le pagine. Si è conclusa un'epoca lasciando macerie e nelle vicende del protagonista è inscritta la traiettoria italiana. Ancora una volta Edordo Nesi ci regala un romanzo collettivo, una voce corale dove la memoria è un pericoloso cunicolo. Giocando sul passato e sul presente, sui cambiamenti di tonalità, sui falsi miti degli anni Ottanta, l'autore scolpisce quel che eravamo e quel che siamo diventati. Il tracollo economico è solo un pretesto per accendere le luci su un'economia che ha spazzato via un apparato produttivo fertile e creativo. Lo scrittore registra c

"Tutto qui" Nicola Guarino Graphe.it Edizioni

  "Tutto qui" Nicola Guarino Graphe.it Edizioni  "È così Napoli, una voce che si spande vanamente." La scrittura di "Tutto qui", pubblicato da Graphe.it Edizioni, ha la consistenza di una brezza che si posa sugli oggetti con leggerezza. Di un canto d'altri tempi. Di profumi dimenticati. Di incontri che sfumano nel ricordo. Di sogni che si scontrano col reale. Di strade dove ognuno segue la sua ombra. Di silenzi assordanti. Di amori sfioriti e di abitudini stancanti. Di musiche segrete. Di partenze e scomparsi senza nome. Di stelle e di cieli infiniti. Di solitudini struggenti e di rimpianti nei cassetti. Nicola Guarino costruisce i racconti come fossero spezzoni di film. Li colloca in un Sud sconosciuto, filtrato dalla poetica di una memoria ancestrale. Un gesto, un incedere, un dettaglio nella perfezione di uno stile narrativo compatto e mai artefatto. Fotografie che " salvano dalla morte e dall'oblio."

"La chiave di Berlino" Vincenzo Latronico Einaudi Editore

  "La chiave di Berlino" Vincenzo Latronico Einaudi Editore  "Di me non sapevo niente. O meglio: ciò che sapevo volevo dimenticarlo. Trasferendomi a Berlino speravo di scoprire qualcosa osservandomi in un contesto alieno, come nell'esperimento di un chimico che esplora le proprietà di un reagente nuovo." Abbandonare un futuro forse già scritto, scegliere un luogo che allontana da ogni idea di appartenenza, vivere lo spazio vuoto e provare a riempirlo. "La chiave di Berlino", pubblicato da Einaudi Editore nella Collana Frontiere, è un viaggio antropologico. Una analisi del contesto sociopolitico, una rappresentazione del cambiamento culturale delle città europee. Partendo dall'esperienza personale Vincenzo Latronico coglie il vulnus di una generazione che ha visto sfiorire i propri ideali. "La nostra non era superficialità o trascuratezza: nel trasferirci, per molti versi, avevamo scelto di vivere una vita lontana dall'impegno politico. Ave