"Appetricchio" Fabienne Agliardi Fazi Editore
"Terra di mezzo tra montagna e mare, Petricchio era come Narnia: un posto immaginifico escluso dalle mappe e fuori dalle rotte, diviso dal resto del mondo da un ponte malfermo e da un bosco di serpi."
Si parte in compagnia di Fabienne Agliardi, tessitrice di parole.
Colpisce in "Appetricchio", pubblicato da Fazi Editore nella Collana Le Strade, la miscellanea di linguaggi e la musicalità dei suoni di un dialetto che si espande in una sovrabbondanza di vocali e consonanti.
Potrebbe apparire come un viaggio nell'entroterra italiano ma è molto di più.
È la memoria di ciò che resta fuori dal mondo civilizzato, è la stranezza e il costume, il passato e il presente, la ripetizione del nome Rocco in onore del Santo, il disincanto e l'arte di sopravvivere.
È il non luogo che nel ricordo acquista simbologie di quella terra perduta che tutti cerchiamo.
È l'infanzia di due ragazzini, il ritorno della migrante, la conquista di uno spazio incontaminato.
È l'estate che sembra eterna, i segreti di famiglia, "sole, vento e solitudine", la poesia di ciò che siamo stati, l'emozione di un'appartenenza, il tepore del ritorno.
È la creatività di chi trasforma la realtà in fiaba, regala il desiderio di ciò che è vero, integro, puro.
Commenti
Posta un commento