"Puzzle" Franck Thilliez Fazi Editore
"Guarire significa andare incontro a una parte di sé stessi, quella che è stata volontariamente nascosta dalla mente.
In genere i pazienti non sono in grado di affrontare da soli quell'incontro, perché la malattia glielo impedisce.
Noi psichiatri siamo qui per aiutarvi a distruggere ogni barriera."
Il grande pregio di "Puzzle", pubblicato da Fazi Editore nella Collana Darkside e tradotto da Federica Angelini, è quello di aprire una breccia su un mondo che crediamo non ci appartenga.
La malattia mentale viene affrontata con competenza scientifica e soprattutto con umanità.
L'interazione paziente medico diventa una sfida, un percorso ad ostacoli per arrivare al fondo del fondo della patologia.
Entrare nel circolo vizioso del malessere significa avere coraggio, compiere un passo verso la luce.
E la luce è Verità.
Questo spiega come il thriller si possa coniugare con l'analisi psicologica.
Tra i due personaggi, Lucas Chardon, accusato di atroci delitti, e Sandy Cléor, psichiatra, si sviluppa un dialogo dai toni forti, decisi.
Si percepisce nell'aria un magnetismo strano che si oppone alla brutalità degli ospedali psichiatrici.
Mentre siamo impegnati a dipanare i tratti essenziali della storia veniamo sommersi da una trama parallela.
Ilan e Chloé irrompono nella scena in maniera inaspettata.
Un gioco di ruolo, Paranoia, riesce ad intrappolarli tra le sue spire.
Case disabitate, ricordi sbiaditi, strane voci: un mondo complesso che bisogna decifrare.
Certamente è forte la denuncia a ciò che pur essendo finzione si trasforma in incubo.
Il ritmo narrativo è tesissimo, le trovate sceniche infinite in un rimando continuo a qualcosa che sfugge alla comprensione.
Se Franck Thilliez, apprezzato maestro del thriller, voleva sorprenderci ci è riuscito.
Ha ideato un labirinto letterario che attrae e spaventa.
Non sappiamo cosa incontreremo nel nuovo cunicolo o alla prossima svolta.
Possiamo aggrapparci alle parole che arrivano fulminee, costringendoci a continuare il gioco.
"È come per il sogno, giusto?
La mia mente starebbe di nuovo inventando tutto, utilizzando alcuni brandelli di verità per farmi credere che sia la realtà?"
È la sensazione che si prova leggendo questo magistrale romanzo.
Il finale non forza il testo, prova a conciliare il trauma e la follia, mostra la fragilità di chi si chiude a riccio in un cerchio tutto suo.
Un'esperienza fuori dal comune molto fantasiosa.
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