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"Anna Burns" Milkman Keller Editore






"Durante la settimana, col bello o col cattivo tempo, scontri a fuoco o bombe, calma piatta o sommosse in corso, io preferivo tornarmene a casa a piedi leggendo uno dei miei libri"

"Anna Burns" è la perfetta parodia di un mondo al contrario dove la violenza si è fatta largo in maniera subdola mentre la popolazione sembra uscita da un film surreale.
È il distacco dal reale, la complicità con uno Stato che domina attraverso le armi della prevaricazione.
"La guerra era in corso e la gente andava di fretta? Indifferenza, neutralità: un popolo disoriento che assiste senza reagire all'isolamento dei potenziali nemici, alle morti sospette, a strani casi di avvelenamento.
In questo scenario si muove "sorella di mezzo", unica sopravvissuta alla moria di partecipazione. 
Voce narrante divertente perché nell'interpretare gli eventi mantiene la purezza della sua giovane età.
Vorrebbe restare ai margini della società bigotta che la circonda, vivere immersa nella lettura, libera di non accettare pretendenti imposti.
Milkman ha vinto numerosi premi letterari, ha riscosso il favore di pubblico e critica per la sua capacità di trasformare la scrittura in una denuncia ai poteri forti.
Non ha bisogno di tracciare e definire i luoghi, leggendolo potremmo trovarci in quelle parti del mondo dove domina il pensiero unico.
Originale, criptico, ironico: un romanzo che attrae per il linguaggio ardito, ricco di visioni al limite con l'universo onirico.
Visionario ma non troppo, vitale nei passaggi scenografici, ardito nella descrizione dei personaggi. 
La stesura disinvolta, le figure metaforiche, i giochi linguistici certamente rappresentano una novità letteraria che fa ben sperare. È tempo di smascherare anche con il sarcasmo la supremazia di chi ci vuole divisi.

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