"Corpi mobili" Jane Sautiére La Nuova Frontiera
"La mia età diventa quella dei corpi mobili che hanno abitato la mia esistenza e che dimorano presenti e irreali."
Jane Sautiére riesce a trasformare i ricordi in letteratura.
Lo fa attraverso uno stile che nel frammento trova la sua cifra espressiva.
L'esperienza in Cambogia dal 1967 al 1970 è occasione per analizzare con lucidità tagliente la Storia.
Acuta e obiettiva punta su una narrazione che oscilla tra visioni e immagini.
Già nel titolo"Corpi mobili" esprime il suo bisogno di riappropriazione di parti di sé.
Ma quel sé non è solo un viaggio interiore.
È la coscienza di voler "catturare l'intensità delle cose scomparse."
Ricordare significa purificare la mente e il corpo, riunire intelletto e desiderio, passione e paura.
La gratitudine a La Nuova Frontiera per aver scelto di pubblicare un testo bellissimo, poetico, metaforico, emozionante.
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