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"L'ospite" Emma Cline Einaudi Editore Stile Libero

 


"L'ospite" Emma Cline Einaudi Editore Stile Libero 



"Forse alcune cose non si cancellavano mai.
Forse marchiavano la tua esperienza a un livello così profondo che, per quanto strofinassi la parte che affiorava in superficie, il marchio era già arrivato alle radici."

Ventidue anni e la voglia di entrare in un'altra vita.
Dimenticare il marchio di invisibilità, offrirsi una nuova occasione.
Alex così sventata e così fragile, con impulsi infantili ed un corpo di donna, è protagonista assoluta di "L'ospite", pubblicato da Einaudi Editore nella Collana Stile Libero grazie alla traduzione di Monica Pareschi.
Simon è colui che potrebbe farle fare il salto di qualità, introdurla in quel mondo patinato e luccicante che tanto la attrae.
Basta fingere, nascondere la propria personalità, diventare copia di ciò che si desidera essere.
Sembra che tutto funzioni ma nei romanzi di Emma Cline ci sono sempre elementi disturbanti, schegge che si insinuano nella trama rendendola contorta.
La favola si sgretola e si cerca di sopravvivere inventando il presente.
Ogni incontro fa pensare ad un atto manipolatorio della giovane Alex ma tra le righe emerge un'altra verità.
Cruda, difficile da accettare e mentre le figure maschili entrano ed escono lasciando solo un terribile vuoto si riaffaccia la speranza di invertire la rotta.
Ritrovare il principe azzurro, correre verso il futuro.
Un ritmo incalzante, una scrittura che non concede pause.
L'autrice sa raccontare le luci e le ombre della società americana, riesce a regalarci un personaggio inquieto, complesso, sfaccettato.
Provoca la nostra reazione, la rabbia e il disagio e ci ricorda che ognuno deve imparare a non essere ai margini, deve conquistarsi i suoi spazi.
Riuscirà la nostra antieroina a vincere la battaglia con sè stessa e con gli altri?
Non credo sia questo l'obiettivo della splendida storia.
Certamente i riflettori sono puntati su una generazione alla quale sono state precluse le vie di accesso alla propria identità.

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