"Storia del vuoto" Gérard Thomas Clichy Editore
"Il vuoto è parte di noi, come di tutto ciò che esiste. Non ci è estraneo, non ci è nemico. La vita, l’esistenza di tutto ciò che si muove, respira, vola, nuota, se ne sta saldo come le montagne oppure fluttua come le onde di ogni mare e di ogni fiume di questa nostra terra, non è un «pieno» che si oppone a un «vuoto», ma un equilibrio tra pieno e vuoto, in cui quest’ultimo occupa una porzione di spazio infinitamente più grande di quanta ne occupi il primo."
Perché provare a definire il vuoto?
Dare consistenza a ciò che più ci fa paura?
Gérard Thomas per dare un senso tangibile al dolore per la perdita della madre scrive un testo che ha i connotati di un saggio ma va letto come una testimonianza.
Dai libri precedenti conosciamo la capacità dell'autore di rendere amore e felicità soggetti vivi.
Non si differenzia "Storia del vuoto", pubblicato da Clichy Editore grazie alla traduzione di Tommaso Guerrieri.
Il libro è scorrevole e armonioso, libero da artifici letterari.
Offre una visione consolatoria della morte perché cerca una connessione che va aldilà dei corpi.
Il vuoto va attraversato, percorso, abbracciato.
Solo così potremo essere uniti con coloro che ci mancano.
Una prova stilistica impeccabile, una prosa elegante e poetica.
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