"Mandibula" Monica Ojeda Polidoro Editore
"La consapevolezza di sé si era incrinata e adesso si sentiva una sconosciuta che era capace di immaginare dall’esterno ma non dall’interno."
Inquietante ma indispensabile.
Più spirali che si avviluppano su sé stesse.
Un microcosmo disturbante, carico di tensione.
Personaggi complessi con una psiche che si involve mostrando ancestrali paure.
Relazioni pericolose e vittime che diventano carnefici.
Adolescenze inquiete e ricerca del limite.
Violenze psicologiche e prigioni mentali.
"Mandibula", pubblicato da Polidoro Editore grazie alla traduzione di Massimiliano Bonatto, è un romanzo tesissismo costruito attraverso una polifonia verbale e stilistica.
Tracce del gotico e dilatazioni percettive, corpi che esplorano e sagome deformate.
Clara, Fernanda, Annalise: un universo femminile che vuole superare i confini del proibito.
Monica Ojeda ci porta dove non vorremmo ma la sua scrittura è una trappola senza uscita.
Vogliamo capire ed ascoltare e le pagine vengono lette con voracità.
Colori che diventano ossessioni in un crescendo che esplode in più occasioni.
Una prova letteraria audace, provocatoria, tragicamente attuale.
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