"Il volto di pietra"
William Gardner Smith
Clichy Editore
"I titoli dei giornali urlavano: Musulmani insorgono ad Algeri. Cinquanta morti. Un barbone giaceva nel canale di scolo, il mento screziato di sporcizia e barba stopposa, la pelle solcata di liquido come un campo. Morte e miseria camminavano sulla terra, ma questo sole estivo parigino splendeva luminoso."
Simeon, giornalista afroamericano, parte per la Francia per allontanarsi dal clima d'odio che si respira nel suo paese.
Vuole diventare un uomo nuovo ma ben presto si accorge che il razzismo è una pianta maligna che ha attecchito pure in Occidente.
Siamo negli anni Sessanta, periodo nel quale i francesi massacrarono centinaia di algerini, che lottavano contro il colonialismo.
"Il volto di pietra", pubblicato da Clichy Editore grazie alla traduzione di Giada Diano, è testimonianza che prende spunto dall'esperienza personale dello scrittore.
William Gardner Smith ha il coraggio di guardare in faccia la realtà per denunciare le vessazioni subite ingiustamente.
Il suo libro è un atto di accusa da leggere con attenzione.
Curato nella forma, parla di amore, amicizia, ribellione.
Mostra il volto deformato di un mondo che usa la violenza per dimostrare la propria superiorità.
Descrive un personaggio lucido, non illuso, capace di fare delle scelte anche dolorose.
Un uomo che ha sulla propria pelle i segni perenni della brutalità, che lotterà per non farsi sopraffare dal Male.
Un romanzo bellissimo, un cammino di liberazione interiore da leggere per imparare che non ci sono cittadini di serie A e di serie B.
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