"Se i morti non risorgono"
Philip Kerr
Fazi Editore
"Non sono nazista, sono tedesco.
E un tedesco è una cosa diversa da un nazista.
Un tedesco è uno che si sforza di andare oltre i propri peggiori pregiudizi.
Nazista è colui che li trasforma in legge."
È un piacere incontrare Bernie Gunther, protagonista di un noir esplosivo.
Costretto a lasciare la omicidi per le sue idee troppo liberali e per aver ereditato dalla nonna sangue ebreo, è responsabile della sicurezza all'hotel Adlon di Berlino.
Un uomo lineare, con uno spiccato acume e un forte senso critico rispetto al potere nazista.
"Se i morti non risorgono", pubblicato da Fazi Editore nella Collana Darkside grazie alla traduzione di Luca Merlini, può essere considerato un romanzo storico per la qualità delle riflessioni e per la ricostruzione di un periodo complesso e forse ancora poco approfondito.
Due omicidi, una donna americana affascinante, un racket che si arricchisce illegalmente e il volto di una Germania che mostra già i segni di un'atroce brutalità sono solo tasselli di un testo intrigante e provocatorio.
Philip Kerr riesce a restituirci le atmosfere, le menzogne e le false ipocrisie di un Paese che si avvia verso una china distruttiva.
Sorprendente è il cambiamento di scenario che apre un nuovo capitolo altrettanto interessante.
Da Berlino a L'Avana in un gioco temporale ben architettato.
L'autore mette a nudo la personalità del suo personaggio, offrendoci una verità che ci sorprenderà.
Il libro non ha ambiguità, è coraggioso, intransigente e tanto umano.
Promosso a pieni voti, leggetelo.
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