"Naufragio"
Vincent Delecroix
Clichy Editore
"Non è che io non sappia cosa pensare del Dramma dei migranti, della Tragedia dei migranti, del Naufragio dell’Europa, del Cimitero del Mediterraneo o della Manica, per riprendere tutte quelle frasi fatte giornalistiche che mi disgustano, non è che io non sappia cosa pensarne: è che semplicemente non ne penso niente."
La voce della donna al Centro di soccorso francese della Manica è la nota stonata di chi non vuole vedere, comprendere, aiutare.
La sua indifferenza è simile a quella di tanti che restano apatici di fronte alla morte di poveri migranti annegati nelle acque della morte.
"Naufragio", pubblicato da Clichy Editore grazie alla traduzione di Fabrizio di Maio, regista un modo di pensare e di essere.
Lo fa con quella sincerità sconcertante che rende il romanzo una testimonianza.
Prendendo spunto dalla tragedia avvenuta nel 2021 quando su un barcone annegarono ventisette persone, Vincent Delecroix riesce a farci riflettere sul senso di responsabilità, sulla mancanza di sensibilità, su una burocrazia che non accoglie ma respinge.
Eccellente la scrittura che fluisce con il ritmo dei pensieri.
Un libro da leggere e da far leggere mentre risuonano nel vuoto le urla di uomini, donne e bambini.
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