"La bambola di porcellana" Kristen Loesch Marsilio Editore
"Raisa. Il mio nome di battesimo. Lo sento come qualcosa che mi sono lasciata alle spalle, in Russia, insieme agli abiti, ai libri, a tutto quello che mi ha fatta diventare quello che sono. Mia madre è la sola a chiamarmi ancora così."
Difficile credere che "La bambola di porcellana", pubblicato da Marsilio Editore grazie alla traduzione di Valeria Raimondi, sia un esordio narrativo.
La qualità della scrittura, il percorso storico, l'alternanza di tempi e luoghi differenti, la caratterizzazione dei personaggi, la dose di mistero che avvolge la trama, la rappresentazione dell'amore come salvezza e tormento, la relazione madre figlia creano una struttura narrativa solida, intrigante, bilanciata nelle sue parti.
Tocca a Rosie scavare nel passato tornando in Russia, terra di origine.
A fare da guida "solo un quaderno rilegato in pelle. È aperto su una pagina ingiallita"
Dal 1917 al 1991 lo sguardo del lettore viene catapultato in universi differenti.
Fondamentale è il prologo, di fattura eccellente, che fa intravedere scorci drammatici.
Per chi ama confrontarsi con le proprie radici, non ha paura dei segreti che si possono annidare e vuole entrare in sintonia con la propria appartenenza non solo genetica questo è il libro perfetto.
Commenti
Posta un commento