"Le ultime confessioni di Sylvia P."
Lee Kravetz Fazi Editore
"Scrivo di ciò che vedo davanti a me e il flusso della mia storia mi porta al di là del singolo istante."
Tre prospettive differenti per raccontare la personalità di Sylvia Plath.
Una narrazione che alterna le voci creando un equilibrio armonico ricco di sfumature psicologiche.
Estee, curatrice di una piccola casa d'aste nel Massachusetts, trova il manoscritto originale di "La campana di vetro".
La poetessa Boston Rhodes narra la rivalità con Sylvia.
La dottoressa Ruth Barnhouse racconta il suo percorso di psichiatra della grande scrittrice.
Emerge un quadro amplificato dal contrasto delle narrazioni.
Ogni personaggio ha un conto in sospeso con sé stessa e con la letteratura.
Nella ricerca di una figura mitica c'è il bisogno di espiare la colpa di non brillare.
Più il romanzo procede attraverso vie ondulate e all'apparenza distanti più sentiamo quanto la poesia sia strada obliqua e frammentata.
Nel vagare della mente le ossessioni si fanno trasparenti e penetrano nel testo trasfigurando la scrittura.
Vita e morte, parole e silenzio, colpa e assoluzione: una prova letteraria eccellente.
Tra immaginazione e realtà si muove impavida Lee Kravetz restituendoci la donna spogliata da ogni mitologia.
Eccola, ci appare, fragile e luminosa, una stella che non si spegnerà mai.
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