"I miei tre papà" Jessa Crispin SUR
"Il tuo corpo potrà anche muoversi nello spazio e nel tempo, ma i tuoi processi interiori rimangono impigliati nel posto da cui vieni. I fantasmi agiscono anche a distanza. Ti ritrovi a ricreare tutti i tuoi vecchi traumi, a riallestire vecchie scene, entri in un nuovo ambiente recitando le stesse eterne battute."
Intrecciare frammenti personali alla storia collettiva.
Tornare nei luoghi dell'infanzia dove si annidano fantasmi e provare a dare un volto alle ombre che hanno creato uno stato di obbedienza e di subalternità.
"I miei tre papà Come liberarsi dai fantasmi del patriarcato", pubblicato da SUR grazie alla traduzione di Giuliana Lupi, non si ferma ad un'analisi stereotipata della tematica ma la osserva, la studia, ne traccia i contorni.
Narra episodi, descrive personaggi, fa emergere quel terribile bisogno di sentirsi accettate.
Pur essendo ambientato in un' America rurale riesce ad uscire dai confini geografici.
Un libro che come il precedente "Perché non sono femminista" è provocatorio e propositivo.
L'autrice, Tessa Crispin, entra con forza nella narrazione, ne è protagonista e grazie ad una dura e implacabile autoanalisi offre delle soluzioni.
Strade alternative che allontano le figure dominanti e distruttive.
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