"Lunedì ci ameranno" Najat El Hachmi SEM
"Lunedì saremo più magre, più slanciate, più brave ragazze.
Smetteremo di avere dubbi, di perdere tempo,di sentirci tristi, di avere paura, di essere stanche, di essere incostanti e volubili."
Un canto che avremmo voluto scrivere noi quando il corpo bambino subiva una metamorfosi e ci disorientava.
Quando eravamo intrappolate in regole rigide e solo nei libri trovavamo la strada per sognare.
Quando la religione ci imponeva castità e moderazione.
Quando lo sguardo degli uomini era rapace.
Quando per i genitori il pericolo era sempre in agguato.
Ma noi siamo occidentali e liberarci dalle insidie di un'educazione repressiva è stato più semplice.
Najat El Hachmi è musulmana e la sua emancipazione è molto più complessa.
Sentiamo nelle sue parole un afflato empatico, sappiamo che le sue lotte sono anche le nostre.
Anche se le culture di provenienza sono differenti nella scrittura di "Lunedì ci ameranno", pubblicato da SEM, c'è un comune denominatore.
Il desiderio forte di dire "basta, io esisto."
La protagonista si rivolge all'amica che è stata alleata e complice, compagna nei momenti difficili.
Un affetto che va oltre parole e gli sguardi che cresce insieme alle piccole conquiste.
Trasgredire significa avere il coraggio di spezzare le catene di tradizioni che durano da millenni, reinventare una nuova femminilità.
Il romanzo ha un andamento vorticoso, tratteggia stati d'animo, racconta il quartiere.
Confida lo sconforto quando il matrimonio si rivela un vuoto senza fine.
Colpisce la capacità di avere dubbi e paure ma andare comunque avanti.
Arriveranno l'abbandono e il dolore, resterà una testimonianza di resistenza.
Da far leggere alle nuove generazioni e alle madri che non hanno capito il nostro fremito di libertà.
Ai compagni, agli amici, ai figli perché sappiano che noi donne continueremo a lottare per conquistare i nostri spazi.
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